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Bernalda e Maratea, presentati i dossier di candidatura a Capitale italiana della Cultura 2026

 
Redazione online

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Bernalda, presentato dossier candidatura a Capitale italiana della Cultura 2026

Quello di Bernalda si intitola «Ascolto, Mondo, Conoscenza e Mistero». Maratea si candida per la sua posizione geografica che costituisce la porta della Basilicata sul Mediterraneo e l’ingresso dal Mediterraneo verso le aree interne, ma anche per il ruolo storico

Giovedì 28 Settembre 2023, 12:37

13:01

BERNALDA - La città di Bernalda (Matera) ha inviato al Ministero della cultura il dossier di candidatura a 'Capitale italiana della cultura 2026', dal titolo «Ascolto, Mondo, Conoscenza e Mistero». «Siamo certi di avere fatto un buon lavoro. La consegna del dossier è solo il punto di partenza», ha commentato il sindaco Domenico Tataranno.

Il progetto - per un budget di circa sei milioni di euro - ha messo insieme altri nove centri del Metapontino (Craco, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Nova Siri, Pisticci, Policoro, Rotondella, Scanzano Jonico e Tursi) e la stesura del dossier è stata affidata alla Fondazione «Meno». Il programma culturale prevede 76 interventi nei 12 mesi del 2026 e azioni preliminari a partire già dal 2024. Il consiglio comunale di Bernalda e le giunte degli altri nove Comuni, hanno già approvato lo statuto della futura Fondazione «Magna Grecia Lucana», soggetto attuatore del programma strategico culturale contenuto nel dossier e di Bernalda capitale italiana della cultura 2026 in caso di vittoria. In lizza per la candidatura ci sono anche la città di Potenza e quella di Maratea che si è unita a Moliterno. L’istruttoria dovrebbe terminare a metà dicembre 2023, con la stesura della lista delle dieci città candidate.

Maratea, con il ruolo di coordinamento progettuale affidato alla Fondazione Nitti, ha presentato il dossier di candidatura della città alla selezione di «Capitale italiana della cultura 2026».
Il sindaco, Daniele Stoppelli, in una dichiarazione, ha evidenziato che «Maratea si candida per la sua posizione geografica che costituisce la porta della Basilicata sul Mediterraneo e l’ingresso dal Mediterraneo verso le aree interne. Ma anche per suo ruolo storico. Città libera e mai infeudata, che affonda le radici sin nel Paleolitico, approdo sicuro per l’approvvigionamento delle genti di mare. La città scommette altresì sulla pluralità del territorio coinvolto nel processo di candidatura e sulla forza delle ragioni che ne sostengono la scelta. Hub costiero di un piano strategico proiettato verso la Lucania interna, con approdo nella città-sorella di Moliterno».

E il presidente della Fondazione Nitti, Stefano Rolando, ha aggiunto che «nell’anno in cui l’immagine dell’Italia ha come traino l’assegnazione delle Olimpiadi e quindi il profilo Nord-Montagna, questa candidatura offre all’Italia il suo naturale riequilibrio Sud-Mare, ma aperto ad una ampia filiera progettuale interna alla Basilicata ed esteso a tutta l’Italia. La Commissione di selezione troverà un razionale disegno che incrocia i dodici principali processi culturali con altrettanti ambiti di produzione e performance, così da comprendere ogni forma di rappresentazione del ruolo della cultura per lo sviluppo e la crescita qualitativa e sociale dei territori. E troverà una rete di operatori che da oggi si preparano a sperimentare un palinsesto forte e prestigioso».

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