MATERA - Tre donne, due generazioni a confronto che in oltre 60 anni di attività hanno lanciato mode e tendenze nel salone di bellezza di via Giovanni Amendola. Sono Gina ,73 anni , Paola, 71 anni e Mariangela, 44 anni. La storia inizia con le sorelle Gaudiano. Cresciute nei Rioni Sassi, mosse dal desiderio di indipendenza nella Matera degli anni’60, all’età di 12 e 14 anni, decidono di mettersi in gioco, puntando su un settore, l’hair stylist, allora in forte crescita. Insieme si formano nel salone di un parrucchiere che aveva studiato in America, imparando da lui i segreti del mestiere: dal taglio, al colore fino alle acconciature. Poi, consapevoli delle loro capacità, decidono di avviare una propria attività, prendendo in fitto il locale dove tutt’oggi lavorano. Gina aveva 19 anni, Paola 17. Pagavano un affitto di 17 mila lire al mese. Il costo della piega era di 500 lire, 600 con il taglio.
«Era tutto proporzionato alla vita di allora - raccontano - Era la fine degli anni’60, non si lavorava tutti i giorni, perché non era un’abitudine andare dal parrucchiere e neanche lavarsi sempre i capelli, nelle case non c’era l’acqua corrente. La piega si faceva con i bigodini perché le clienti volevano i capelli molto vaporosi e più sapevi farli gonfi più eri brava». Il primo taglio Gina lo ricorda bene. «L’ho fatto su mia madre. Non aveva mai tagliato i capelli, erano lunghi e mossi. Decisi di provare con la permanente, li accorciai, li raccolsi in uno chignon e li lasciai cadere morbidi sul viso. Quando le amiche di mia madre la videro, vollero tutte i capelli acconciati così e divenne una moda». Dopo 25 anni, decisero di fare un passo avanti: acquistare il locale. «Erano gli anni’80 e lavoravamo tanto e nei giorni di festa, come il 2 luglio, la fila iniziava dalla porta del salone e arrivava in via del Corso - ricorda Paola - Aprivamo alle 7 e chiudevamo la sera. Non c’erano orari in quei giorni. Facevamo parecchie permanenti e acconciature anche per le spose, abbiamo un album pieno di fotografie». Per essere al passo con i tempi, le due sorelle frequentavano corsi di aggiornamento professionale organizzati a Bari e a Matera dalle ditte di prodotti per capelli. Il lavoro non è mai mancato sia allora, quando nella città dei Sassi c’erano solo 40 parrucchieri, che oggi.
Sacrifici? «Tanti, tra formazione, lavoro, l’aiuto in casa a una mamma che doveva occuparsi di quattro figlie e del marito. Tempo libero, poco». Concentrate sulla carriera, non hanno però rinunciato ad avere una propria famiglia. Si sono sposate ed entrambe hanno avuto tre figli. Li hanno cresciuti con l’aiuto della babysitter. «Questo è stato il sacrificio più grande, non poter stare sempre con i bambini, ma non avevamo alternative. Le ore di lavoro nel salone erano tante, e così li portavano a casa di una donna che si occupava di loro. Riuscivamo a vederli la sera, quando a cena si riuniva la famiglia». Adesso Gina è andata in pensione. È nonna di cinque nipoti, mentre Paola, nonna di tre nipoti, continua a lavorare con la figlia Mariangela Di Simine, anche lei mamma, che ha preso il posto della zia, rilevando l’attività 15 anni fa. Una strada la sua non proprio in discesa. La pandemia prima, la crisi economica dopo.«È dura. Durante la pandemia abbiamo dovuto chiudere, poi con la ripartenza ci siamo adattate alle norme di sicurezza, investendo in dispositivi di sicurezza, scaglionando gli appuntamenti ma mantenendo i prezzi inalterati. Poi la lenta ripresa, e oggi la crisi economica. È un momento difficile ma andiamo avanti».