MATERA - Un pizzico di rassegnazione alla convivenza col virus. Il sospetto che, in città, si stia pagando lo scotto al covid per aver partecipato ai recenti festeggiamenti patronali della Madonna della Bruna, dove il distanziamento sociale è solo un concetto, senza tutte le precauzioni. A Matera l’avanzare della variante Omicron 5 è un dato di fatto e la salita dei contagi ne è la prova. La sintomatologia più lieve è benevola ma non troppo. Pure ai vaccinati non è stata impedita l’infezione, anche se il decorso è più banale e non va confuso con l’influenza.
Come ci racconta Giulia Mazzocchi, impiegata in un call center: «Sì, sono positiva – dice –. Presumo che sia successo durante i festeggiamenti della Bruna, il 2 luglio scorso. Del resto si è stati tutti vicini e senza mascherina, il contatto con altre persone era inevitabile. Veramente, anche la settimana scorsa, che c’era aria di festa, non ho utilizzato la mascherina se non per andare a fare la spesa al supermercato, dunque in un luogo chiuso, anche se non è obbligatorio indossarla. La sera, per uscire proprio non l’ho fatto. In generale si dovrebbe mettere l’obbligo di indossarla, specie quando non c’è distanziamento e al chiuso. Ho fatto le tre dosi di vaccino, però ora mi sono lasciata “fregare” dal covid. Sono favorevole all’uso della mascherina quanto meno per ridurre i contagi». E sul posto di lavoro? «Io sono impiegata in un call center, è c’è molta attenzione a iniziare dall’uso della mascherina nelle postazioni, che sono messe a scacchiera così da non essere vicini ai colleghi. Inoltre, con lo smart working due volte la settimana, si diminuisce il numero dei presenti: si consideri che nella struttura lavorano quasi 400 persone. Vanno bene, dunque, le restrizioni sui posti di lavoro. Nella quotidianità, con l’afa pure di questi giorni, diventa più complicato indossarla all’aperto».
È a contatto con tantissima gente Antonio Paolicelli, salumiere in un supermercato: «Penso che ora bisogna solo convivere con il covid – afferma –. Che senso ha mettere la mascherina e poi toglierla andando a ballare o frequentare luoghi affollati? È comprensibile che la gente voglia tornare alla normalità, ma ciò non toglie che bisogna stare attenti. Gli aumenti degli ultimi giorni a Matera potrebbero essere conseguenza degli stretti contatti avuti dalla gente durante la Festa della Bruna. Ma ormai ti contagi senza neppure accorgertene da chi potrebbe essere addirittura inconsapevole di essere positivo. Io stesso mi sono ammalato tempo fa ma, per fortuna, ne sono uscito fuori senza conseguenze».
Graziano Petrara, libero professionista, ritiene che «l’aumento dei casi di positività sia dovuto soprattutto all’abbandono di ogni tipo di restrizione. A Matera l’ultima festività patronale ha visto assembramenti e l’aumento dei casi. Non mi meraviglio. Con un virus che si trasmette così rapidamente il contagio è destinato ad aumentare in modo esponenziale se non ci sono restrizioni. Al chiuso la mascherina dovrebbe essere indossata costantemente, per tutelare noi stessi e le persone fragili. All’aperto, visti gli effetti non gravi del nuovo virus, quanto meno chi non ha altri tipi di patologie potrebbe anche evitare di indossalra. La gente ormai non ce la fa più. Purtroppo si vede ancora chi sul lavoro o sui mezzi pubblici non la usa pur essendo a contatto con altre persone. È chiaro che con questa situazione il virus continuerà a trasmettersi».
Mariangela Di Simine, parrucchiera, evidenzia come nella sua attività «c’è lo stretto contatto con le clienti, per cui io ho sempre indossato la mascherina, così pure chi lavora con me. È chiaro che invitiamo ad indossarle pure alle clienti, senza costringere nessuna a farlo ma facendo appello al buon senso perché l’emergenza c’è. È noto, poi, che la situazione dei contagi in città sia degenerata negli ultimi giorni e, pertanto, noi continuiamo a stare molto attente nel mio salone. Temo che a settembre la situazione possa, purtroppo, pure peggiorare. Intanto, in questi ultimi due anni di pandemia, nonostante tutto, non abbiamo mai chiuso l’attività in quanto, fortunatamente, non ci sono stati neppure casi di clienti che ci hanno allarmate. Indossiamo tutte, ripeto, le mascherine e poi utilizziamo solo materiali monouso. Siamo state attente dal primo momento perché non vorremmo essere per nessun motivo “untori” per nessuno».