In Puglia e Basilicata
Emergenza idrica
Rifornimento con autobotti
21 Aprile 2018
Filippo Mele
METAPONTO - Si allarga a macchia d’olio la questione dello sforamento dei valori soglia dei trialometani (THMs) nell’acqua fornita da Acquedotto Lucano. Nella tarda serata di ieri è stata emessa ordinanza di divieto di uso potabile delle fornitura di Al per la frazione Case sparse, nel comune di Montescaglioso. Presumibilmente analoga ordinanza sarà diramata anche per Metaponto Lido, nel comune di Bernalda. Ordinanze, come già accaduto prima a Policoro, poi a Nova Siri Marina, poi ancora a Scanzano Jonico, dell’uso alimentare. Stop, quindi, al consumo come bevanda e per la preparazione dei cibi, sino a nuova determinazione.
La notizia del coinvolgimento della frazione di Montescaglioso e di quella di Bernalda era venuta fuori nel corso della riunione di ieri, convocata d’urgenza, in Prefettura, tra Al, Arpab, Asm, ed i primi tre comuni coinvolti, Policoro, Nova Siri e Scanzano Jonico. L’ultimo campione fatto nel serbatoio Campagnolo Basso, a servizio proprio di Metaponto Lido e di Case sparse, aveva dimostrato valori sopra soglia di THMs di 38 microgrammi per litro. Un valore, cioè, superiore al limite soglia di 30 mcg/l. Così, ai tre enti locali sino ad allora interessati si è aggiunto Montescaglioso e, con ogni probabilità, si aggiungerà anche Bernalda.
Ma come è andata la riunione in Prefettura? «Abbiamo chiesto con forza – ha spiegato Enrico Mascia, primo cittadino di Policoro – affidabilità delle procedure degli esami. Non possiamo assistere alla diatriba tra Al, per cui i risultati sono nella norma, ed Arpab, per cui, al contrario, dimostrano gli sforamenti che hanno determinato le nostre ordinanze dopo la segnalazione della Asm. Così, abbiamo ottenuto che oggi, alle indagini che saranno effettuate dai campioni raccolti come organi di polizia giudiziaria dei tecnici Asm, vi saranno, come dire, dei controllori di Arpab per Al e di Al per Arpab».
E Ripoli, sindaco di Scanzano, ha aggiunto: «Acquedotto Lucano ci ha assicurato che la clorazione avviene nei modi previsti. Ma i suoi tecnici e quelli dell’Arpab sono rimasti sulle loro posizioni. Noi, però, vogliamo soluzioni concrete all’emergenza in atto. Perciò esami anche oggi. E domani, se occorrerà. Altrimenti abbiamo anche ipotizzato l’effettuazione degli esami da parte di un organismo istituzionale terzo». Ed anche Eugenio Stigliano, primo cittadino di Nova Siri, ha condiviso la richiesta di accertamenti rapidi e di interventi risolutivi della crisi.
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