Ancora un intoppo per gli interventi che riguardano lo stadio di via del Mare, “Ettore Giardiniero”: è saltata l’assegnazione dei lavori per la copertura della struttura. L’appalto era affidato al consorzio ITM di Milano e al consorzio Infratec. Tutti e due si erano aggiudicati i lavori da ultimare prima dell’inizio dei Giochi del Mediterraneo 2026. Il problema sembra che riguardi la documentazione amministrativa fornita.
Un altro grattacapo per il commissario dei Giochi del Mediterraneo Massimo Ferrarese, che ora cercherà di affidarsi alla ditta seconda classificata. Dunque, nuova assegnazione all’orizzonte per edificare la copertura dello stadio: erano stati previsti 9 mesi per realizzare il lavoro, che sarebbe dovuto partire tra il 15 e il 20 settembre 2025. Ora c’è il rischio del ricorso al Tar da parte degli esclusi, con tempi sempre più dilatati.
Il raggruppamento dei primi classificati era riuscito a vincere anche grazie a un ribasso del 20%, ma i vizi di documentazione amministrativa rilevati da parte della struttura commissariale non sembrano superabili. Ferrarese ha dovuto comunicare, a malincuore, ai due consorzi le carenze tecnico-amministrative evidenti, che non hanno permesso di appellarsi al “soccorso istruttorio” (una sorta di correzione in corsa, in caso di piccoli errori materiali, che consente alle imprese appaltanti di mettersi in regola). Adesso il commissario è costretto a lottare contro il tempo e ad analizzare tutta la documentazione dei secondi classificati per poter assegnare nuovamente l’appalto. Come nel caso del primo lotto, anche qui contenziosi e ricorsi non saranno facilmente evitabili. La necessità di dotare lo stadio di una copertura entro agosto 2026 creerà non pochi problemi, al netto di tutti gli imprevisti che si sono verificati: il programma di intervento sullo stadio “a spicchi” potrebbe essere cambiato per dare un’accelerata, con tutta una serie di limitazioni per gli spettatori.
Anche nel primo lotto che riguarda il restyling interno dello stadio c’erano stati problemi: il Tar ha respinto l’istanza della Leo Costruzioni, che metteva in evidenza un problema documentale relativo al primo classificato, e per fortuna la società edile leccese ha subito annunciato che non avrebbe proposto appello cautelare. Nel primo caso i giudici hanno considerato prevalente l’interesse pubblico di carattere nazionale «alla sollecita progettazione e realizzazione dell’opera pubblica finanziata con risorse Pnrr».
Adesso il rischio è di dover attendere i giudici amministrativi anche per avviare i lavori del secondo lotto, quelli che dovrebbero consegnare ai leccesi uno stadio più moderno e, soprattutto, coperto.