NARDO' – Incidente grave ieri pomeriggio alla Nardò Technical Center di Nardò. Un pilota collaudatore, dipendente dell’azienda appaltatrice Euroservizi, per ragioni ancora sconosciute e secondo una dinamica non ancora nota, ha perso il controllo di un prototipo della Porsche schiantandosi ad una velocità di 340 chilometri all’ora. Il mezzo è finito sul guardrail, ribaltandosi più volte fuori pista, riportando lesioni gravi. Si è davvero sfiorata la tragedia: il lavoratore è stato trasportato in ospedale in codice giallo. La notizia arriva da una nota dei sindacati Cgil, Filcams e Fiom.
«Dal punto di vista tecnico, il pilota stava effettuando una prova cosiddetta “esclusiva”, per testare l’auto alla massima velocità sulla pista ad anello. In pochi sanno, che questo tipo di attività alla NTC, è svolto esclusivamente dai lavoratori delle aziende appaltatrici e non dai lavoratori diretti. Un caso emblematico di quanto avviene in Italia a cui il referendum, con la vittoria del Sì al quarto quesito sulla sicurezza, vorrebbe porre un freno chiamando a responsabilità enti e aziende committenti. Purtroppo questi incidenti si ripetono nel tempo: eventi di questo tipo accadono spesso, mediamente 2 o 3 al mese, i gravità variabile, ma tutti potenzialmente fatali. “In base ad uno schema ormai collaudato nel mondo del lavoro in Italia, anche in NTC le attività più rischiose e pericolose vengono esternalizzate, quindi date in appalto ad aziende esterne e di conseguenza ai lavoratori che operano in condizioni economiche e contrattuali peggiori”, spiegano Tommaso Moscara, Ciro Di Gioia e Daniela Campobasso, rispettivamente segretari generali di Cgil Lecce, Fiom Cgil Lecce e Filcams Cgil Lecce. “Basti pensare che questi lavoratori sono inquadrati come autisti o meccanici, e non come piloti collaudatori. I dipendenti della Bertrand e della Kw, le altre due aziende appaltatrici che svolgono le stesse attività, sono addirittura inquadrati nel Contratto collettivo nazionale del commercio. Tra l’altro la Kw, all’inizio di quest’anno ha di fatto rinunciato all’appalto, licenziando tutti i lavoratori”».
«Sullo stabilimento di Nardò, le organizzazioni sindacali Fiom e Filcams da oltre un anno, dopo il gravissimo incidente mortale del febbraio 2024, hanno avviato una trattativa assieme ai lavoratori impiegati nelle tre aziende esterne, per porre fine a questa situazione che dura da troppo tempo - si conclude - “Abbiamo tentato di avviare un processo di internalizzazione e andremo avanti fino a quando quei lavoratori non avranno migliori e più sicure condizioni di lavoro, retribuzioni all’altezza della tipologia di attività che svolgono e delle professionalità che possiedono. La NTC deve assumersi le responsabilità che le competono”, dicono i sindacalisti».