LECCE - Febbraio doveva essere il mese in cui provare a dare una spallata alla parte destra della classifica, ma si è rivelato un mese deludente che adesso accende qualche campanello di allarme. Il Lecce ha conquistato solo due punti nelle ultime quattro partite, pareggiando contro Bologna e Monza e incassando le sconfitte contro Udinese e Fiorentina. I due ko consecutivi, in particolare, hanno evidenziato alcune lacune nella squadra di Marco Giampaolo, apparsa evidentemente involuta nel gioco. Eppure, nella sfida contro la Fiorentina la possibilità di portare a casa dei punti preziosi in chiave salvezza appariva alla portata, anche alla luce delle dichiarazioni dello stesso Giampaolo nel post partita. «Avevamo preso bene le misure - ha detto il tecnico - la squadra era messa bene in campo, era reattiva. Avevamo preso bene le misure, la squadra era messa bene in campo reattiva. Il Lecce a mio avviso c’era, tant’è che all’intervallo ho detto ai miei che non avremmo perso. Poi nella partita devi costruirti occasioni offensive importanti e provare a far gol. Si può fare sempre meglio, ma la squadra ha dato tutto. Pensavo di poter uscire dal campo con un risultato positivo, abbiamo provato a fare la partita rischiando anche qualche contropiede. Complessivamente la squadra ha giocato bene».
C’è una statistica che al momento desta molta preoccupazione ed è quella relativa alle reti segnate. Con appena 18 gol messi a segno il Lecce è il peggior attacco della serie A, fra i peggiori dei top cinque campionati europei. Un autentico tallone d’Achille per la squadra giallorossa che nel corso di questa stagione ha sempre fatto grossa fatica a trovare la via della rete. Il Lecce ha chiuso il mese di febbraio senza riuscire a segnare e adesso il gol manca da ben quattro partite consecutive. Le difficoltà della squadra salentina nella manovra offensiva sono evidenti. Poca qualità nello sviluppo del gioco negli ultimi metri, pochi uomini ad accompagnare l’azione in area, poca cattiveria nelle conclusioni e uno zero preoccupante, quello nella casella dei gol arrivati da calciatori che non siano attaccanti. In sostanza, se non segnano loro nel Lecce non segna nessuno. Diventa imprescindibile a questo punto dare una scossa da questo punto di vista, perché le partite che mancano alla fine del campionato sono sempre meno e il margine di errore si assottiglia.
In ben 15 delle 27 giornate di serie A disputate finora, il Lecce è rimasto a secco a livello realizzativo. Un dato certamente allarmante, sul quale la squadra dovrà necessariamente lavorare per provare a un’inversione della rotta. «Ci sono dei numeri e dobbiamo lavorare per cercare di migliorarli - ha detto a riguardo Giampaolo - dobbiamo tirare fuori il massimo dal nostro parco attaccanti, cercando di essere maggiormente solidi».
Quel che è certo è che d’ora in poi il Lecce dovrà andare a caccia di punti ovunque, anche contro gli avversari maggiormente quotati. Lo ha detto lo stesso Giampaolo alla vigilia della sfida contro la Fiorentina, la necessità di fare qualche colpo importante si appalesa di tutta evidenza per cercare di centrare l’obiettivo della salvezza. Il calendario del mese di marzo, d’altronde, appare piuttosto in salita, ma i giallorossi non possono più tirarsi indietro. Sabato ci sarà la super sfida al Milan al «Via del Mare», poi sarà la volta della trasferta ostica sul campo del Genoa e, infine, chiuderà il mese l’incontro casalingo contro la Roma. Fino a questo punto del campionato il Lecce ha ottenuto soltanto due punti contro le squadre che occupano la parte sinistra della classifica, grazie ai pareggi contro Juventus e Bologna. Un altro aspetto su cui è necessario migliorare nella strada che porta alla salvezza, un obiettivo certamente alla portata, ma servirà una scossa per mettersi alle spalle il torpore delle ultime due sconfitte consecutive. Da questo punto di vista, la prossima partita contro il Milan, al netto delle difficoltà, diventa una sfida importante nella quale il Lecce dovrà provare necessariamente a rimettersi in marcia.