GALLIPOLI - Un ricorso al Tar Lecce per bloccare la costruzione del nuovo Nautico. Lo ha presentato la società proprietaria dell’hotel «Palazzo del Corso». Giunge inatteso. Innanzitutto, perché l’amministrazione comunale è impegnata ormai da lustri a realizzare la nuova scuola e non era stato colto alcun segnale di tale dissenso. Inoltre, perché l’appalto dei lavori di demolizione è stato affidato dalla Provincia di Lecce alla società Sdi di Roma nell’agosto scorso e il cantiere è stato aperto in dicembre. Il ricorso al Tar Lecce, invece, è stato notificato al Comune lo scorso 28 marzo, come si evince dalla deliberazione di resistenza in giudizio adottata dalla giunta presieduta dal sindaco Stefano Minerva. Il quale ha dovuto probabilmente assumere analogo provvedimento anche come presidente della Provincia.
La società è infatti ricorsa alla giustizia amministrativa contro la Provincia che ha finanziato i lavori in corso e il Comune che li ha autorizzati, nonché nei confronti della società esecutrice. La ditta ha già demolito tutta la struttura che si affacciava sul lungomare Galilei e sulle vie Gramsci e Pagliano e sta portando alla luce le travi rovesce di fondazione.
Non si dispone di notizie specifiche sui motivi del ricorso, ma i tempi con cui è stato formulato e lo stato d’avanzamento dei lavori eseguiti nel frattempo hanno alimentato la «vox populi» che sia scaturito dall’idea della società proponente di salvaguardare il panorama attuale. La demolizione compiuta, infatti, ha comportato che gli edifici che si affacciano su via Pagliano, tra cui la facciata posteriore dell’albergo, sono ora fronte-mare.
Potrebbe sembrare una motivazione originale, ma in realtà ci sono dei precedenti che si sono manifestati in un passato anche recente. Per ultimo, i proprietari di alcuni alloggi, confinanti con un immobile in costruzione da parte della società Aspasya all’incrocio tra via Arene e il lungomare Galilei, sarebbero ricorsi al Tar proprio per la perdita del presunto bene-veduta rispetto alla situazione preesistente, quando sull’area sorgeva una villetta. La sentenza del Tar, che ha legittimato il titolo edilizio rilasciato dal Comune, è stata appellata dinanzi al Consiglio di Stato, che l’ha confermata nello scorso giugno.
Nel caso del Nautico, per altro, ferme restando ovviamente le valutazioni dei giudici amministrativi, possono essere considerati due aspetti. Innanzitutto, e prescindendo dalla funzione pubblica dell’edificio, il fatto che tra lo stesso e l’albergo s’interpone via Pagliano, ossia una strada pubblica. Inoltre, che in passato, alla ventilata ipotesi che l’area di risulta della demolizione fosse destinata a parcheggio, alcuni residenti avevano paventato i disagi, estivi soprattutto, connessi alla rumorosità notturna propria di tale destinazione.
Ritornando al cantiere, la prossima demolizione delle travi rovesce consentirà di conoscere la collocazione dei pali sottostanti e la previsione della nuova palificata. Ciò è propedeutico alla definizione dei costi globali di costruzione, in adesione alla politica di investimenti dell’Inail, che finanzia la nuova scuola con oltre 13 milioni di euro: avere certezza che l’utilizzo di queste risorse non sia rallentato da perizie e costi imprevisti e risponda invece sollecitamente all’esigenza della comunità scolastica di disporre di un edificio moderno e innovativo.