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Lecce, dopo 5 mesi ai domiciliari il giudice Errede torna libero

 
Gianfranco Lattante

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Gianfranco Lattante

Lecce, dopo 5 mesi ai domiciliari il giudice Errede torna libero

Il gip ha disposto l’obbligo di dimora in Puglia. Accolta l’istanza che è stata presentata dai difensori

Sabato 14 Ottobre 2023, 10:57

LECCE - Non ci sono più o comunque si sono attenuate le esigenze cautelari. E dopo quasi cinque mesi trascorsi agli arresti domiciliari, il giudice Pietro Errede torna in libertà. Con una sola prescrizione: l’obbligo di dimora in Puglia, cioè non potrà superare i confini regionali.

Il giudice Errede (magistrato della sezione Esecuzioni e Misure di prevenzione del Tribunale di Lecce, poi trasferito a Bologna) è stato travolto dall’inchiesta della Procura di Potenza per corruzione in atti giudiziari. L’accusa è di aver gestito le nomine degli amministratori giudiziari in cambio di favori e regali.

La revoca dei domiciliari è stata decisa dal gip del Tribunale di Potenza, Salvatore Pignata, che ha accolto l’istanza avanzata dai difensori del magistrato, gli avvocati Michele Laforgia e Donatello Cimadono.

Nel filone ci sono altri dieci indagati. In cinque sono stati destinatari di misure cautelari. Nel maggio scorso, ai domiciliari oltre ad Errede sono finiti anche l’avvocato Alberto Russi (compagno del magistrato) e i commercialisti Massimo Bellantone di Lecce, Marcello Paglialunga di Nardò ed Emanuale Liaci di Gallipoli. La misura è ancora in piedi solo per Russi (un’istanza di revoca sarà presentata dal suo difensore, l’avvocato Roberto Rella). I commercialisti, invece, erano stati rimessi in libertà dal Riesame: per loro, adesso, c’è soltanto il divieto di esercitare la professione per un anno.

Nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, coordinate dal procuratore Francesco Curcio, dall’aggiunto Maurizio Cardea e dai sostituto Vincenzo Montemurro e Anna Piccininni, sono state formalizzate le accuse a tutti gli indagati. Nell’elenco compaiono anche il giudice Alessandro Silvestrini (presidente della sezione Fallimentare); l’avvocato Antonio Casilli di Lecce; l’ex funzionario della Regione Antonio Vincenzo Salvatore Fasiello di Vernole, il commercialista Giuseppe Evangelista di Lecce, l’imprenditore Eusebio Giovanni Mariano di Surbo.

A mettere in moto le indagini è stata la denuncia presentata da Saverio Congedo, oggi deputato di Fratelli d’Italia, che nell’estate del 2021 aveva segnalato le presunte pressioni ricevute dal giudice Errede e dall’avvocato Russi per la nomina di Casilli quale coadiutore nell’ambito della procedura di controllo giudiziario delle società Consorzio Armatori Ferroviari e FerSalento, raggiunte da un’interdittiva antimafia. Il giudice Errede si stava occupando del caso perché componente del collegio della sezione Misure di prevenzione.

La denuncia di Congedo è stata trasmessa alla Procura di Potenza, competente ad indagare sui magistrati del distretto della Corte d’Appello di Lecce. È stato aperto un fascicolo e le indagini sono state affidate ai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria diretto dal tenente colonnello Giulio Leo. Ad Errede si contesta anche un presunto tentativo di estorsione ai danni dell’ex sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta, per un Rolex Daytona di 20mila per non incorrere in provvedimenti giudiziari più incisivi. L’episodio sarebbe avvenuto sullo sfondo della misura di prevenzione della società «Barone di mare».

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