MELPIGNANO (Lecce) - Acqua: patrimonio da tutelare. Una delibera di giunta stabilisce infatti il sostegno dell’amministrazione comunale a cittadine e cittadini che intendano recuperare, acquistare e installare i serbatoi di accumulo di acqua piovana su appezzamenti o abitazioni del luogo. Contributi anche a coloro che vogliano ripristinare il funzionamento o realizzare ex novo delle cisterne in pietra per gestire in maniera sostenibile i propri orti, o utilizzare l’acqua piovana per una doccia, o per il funzionamento degli elettrodomestici, per esempio.
Basterà inoltrare la domanda al Comune per richiedere il contributo dell’ente. Nello specifico, per l’acquisto e posa di serbatoi di accumulo di acqua piovana da utilizzare per l’irrigazione o per uso domestico non potabile, si potranno ottenere dai 200 fino ai 550 euro, in base alla portata: il minimo è di dieci quintali. Sono inoltre previsti dei contributi di mille euro per il ripristino del funzionamento di una cisterna in pietra e fino a 2mila euro per la realizzazione di una completamente nuova.
L’iniziativa vuole anche tutelare le cisterne già esistenti come capolavoro di ingegneria degli anni passati, omaggiando coloro che hanno “coltivato” la cura dei beni comuni.
«Come avvenuto con la Comunità energetica - dichiara la sindaca di Melpignano, Valentina Avantaggiato - ci siamo chiesti che cosa potessimo fare come amministrazione pubblica in merito a un problema oggettivo e preoccupante per la nostra area e per il mondo intero. Le amministrazioni hanno il dovere di interrogarsi su come facilitare alcuni comportamenti e prendere posizione nell’ambito delle proprie competenze».
«L’idea nasce dalla volontà di questa amministrazione - continua la prima cittadina - di incentivare i comportamenti virtuosi in merito all’utilizzo dell’acqua, tra le risorse più importanti a disposizione e che comincia via via a scarseggiare. E favorire al contempo comportamenti volti al risparmio idrico e all’apprendimento di sistemi di recupero delle acque piovane. La quantità di acqua potabile erogata nel nostro caso dall’Acquedotto Pugliese e che viene utilizzata e sprecata giornalmente da ogni singola persona è elevatissima. Soltanto per lavare l’auto, si sprecano 100 litri di acqua. Non va meglio nelle ordinarie operazioni di igiene quotidiana e pulizia del corpo. Un dato che deve farci riflettere perché parliamo, appunto, di acqua potabile che oggi richiede un più equo ed efficiente utilizzo. Nel nostro territorio - ad alto rischio di desertificazione - le cisterne sono state da sempre uno strumento per il recupero delle acque piovane. Ripartendo dalla osservazione e conoscenza delle peculiarità architettoniche, abbiamo deciso di incentivare nuovi approcci e insieme un recupero delle bellezze della nostra terra. Per questo gli incentivi più alti saranno quelli destinati al recupero delle cisterne già esistenti o all’eventuale realizzazione nelle nuove costruzioni» conclude.