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Falsi braccianti agricoli per truffare l'Inps? A Lecce 319 indagati

 
Redazione online

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Lecce, controlli a tappeto della Guardia di Finanza: scoperti 23 lavoratori in nero

Un imprenditore di Copertino al centro del presunto raggiro. Congelate indennità per mezzo milione

Sabato 01 Ottobre 2022, 14:26

COPERTINO (Lecce) - Finte assunzioni per ottenere prestazioni previdenziali: disoccupazione, assegni al nucleo familiare, malattia e maternità. La Guardia di finanza di Lecce ha scoperto a Lecce una presunta truffa all'Inps. E congelato assegni per mezzo milione di euro.

Nel registro degli indagati sono finite 319 persone: braccianti e un imprenditore agricolo di Copertino, già coinvolto, in passato, in vicende analoghe. Stando alla ipotesi investigativa della Finanza nel 2021 sarebbero state chieste indennità per quasi mezzo milione di euro ma, grazie all'indagine, la somma è rimasta “congelata” nelle casse dell’Istituto di previdenza sociale. 

Attraverso una verifica fiscale dei militari in servizio a Porto Cesareo, nel 2019 è emerso che l’imprenditore indagato - a partire dal 2013 - aveva assunto centinaia di lavoratori per i quali le corresponsioni da parte dell’Istituto sarebbero state complessivamente superiori a sei milioni di euro. Stando a quanto avrebbero accertato gli investigatori si è trattato di un raggiro. In pratica, i contratti d’affitto dei fondi rustici (per un’estensione complessiva di quasi 20 ettari), depositati presso l’ufficio del Registro di Lecce, utili a giustificare la necessità di così tanta forza lavoro, sarebbero risultati falsi.

I finanzieri hanno anche accertato che molti dei proprietari terrieri sarebbero stati all’oscuro di tutto. Gli investigatori, poi, sono riusciti a ottenere una mappatura dell’intero appezzamento poderale, individuando l’area (di circa sei ettari) dove sarebbe stata realmente svolta l’attività agricola.

Durante la verifica fiscale, non fu rilevata alcuna proprietà  di beni strumentali inerenti l’attività di impresa e non furono riscontrati costi legati all’approvvigionamento di carburante. Alla luce degli accertamenti, dunque, la Procura ha sequeestrato le cifre non ancora erogate dall’Inps relativamente all’anno del 2021 per impedire che la truffa venisse ultimata.

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