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Lecce, l’ex assessore arrestato chiede di parlare col pm. La Procura rigetta la richiesta

 
Angelo Centonze

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Angelo Centonze

Regione, rimpasto in giuntaentra Ruggeri, via la Curcuruto

Intanto oggi il Riesame si pronuncerà sulle richieste dei legali di Totò Ruggeri

Giovedì 28 Luglio 2022, 13:46

20:16

LECCE - Totò Ruggeri, ex assessore regionale al welfare, finito al centro di un terremoto giudiziario e raggiunto nelle scorse ore da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, chiede di essere interrogato dal pubblico ministero. L’istanza è stata avanzata dai suoi avvocati Giuseppe Fornari e Salvatore Corrado. Il pm Alessandro Prontera deciderà nelle prossime ore, quando eventualmente ascoltare il 72enne di Muro Leccese. La difesa ritiene che siano numerose le questioni ancora da chiarire. Anche perché Ruggeri è convinto di essere vittima di un’ingiustizia. Ricordiamo che l’ex assessore si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia, davanti al gip Simona Panzera, riservandosi di chiarire in seguito la propria posizione.

Le indagini – si legge nell’ordinanza del giudice – hanno mostrato il suo potere di infiltrarsi nei gangli della pubblica amministrazione, come nei Consorzi di bonifica. I posti di lavoro in cambio di favori sono al centro del rapporto tra Totò Ruggeri, Suor Margherita Bramato, direttrice dell’ospedale di Tricase e il Direttore Generale della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo. Secondo l’accusa poi, il 72enne di Muro Leccese, in qualità di assessore al welfare ed il medico Elio Vito Quarta, “stringevano un patto corruttivo”, con la collaborazione del commercialista Giantommaso Zacheo per accreditare il centro privato “Prodia” di Muro Leccese all’esercizio dell’attività di procreazione assistita. Si parla poi di posti di lavoro per i suoi “protetti”, in cambio di pesce di qualità e champagne. Nell’ordinanza del gip, si fa riferimento anche ad un presunto patto a luci rosse tra l’ex senatore dell’Udc e una 37enne che ambiva a migliorare la sua posizione lavorativa.

La Procura gli contesta inoltre il voto di scambio alle regionali del 2020. Secondo l’accusa, Ruggeri e Mario Pendinelli (ex consigliere regionale) avrebbero promesso e offerto denaro ai loro referenti politici in due Comuni del Salento.
Inoltre, gli viene rivolta l’accusa di falso, riguardo il ripristino dell’arenile del lido Atlantis, lo stabilimento balneare di sua proprietà, formalmente amministrato da un’altra persona, in concorso con Pierpaolo Cariddi, sindaco di Otranto, con il responsabile dell’area tecnica, Emanuele Maggiulli e con Mario Pendinelli. Intanto, in queste ore, dinanzi al Tribunale del Riesame si sono discussi i ricorsi di tre indagati. Quello per Antonio Renna, già commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica, per il quale gli avvocati Luigi Covella e Francesco Fasano hanno chiesto la revoca della misura dei domiciliari. La difesa ha sostenuto l’insussistenza del reato di corruzione propria, poiché il pesce e le altre prelibatezze sono state recapitate direttamente a Ruggeri, il quale ha consegnato poi una busta a Renna. In merito al concorso “incriminato“, invece, la difesa respinge l’ipotesi di reato di falso, poiché nell’inchiesta si parla soltanto di un’attribuzione di punteggio, ritenuta dubbia. Per il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi (sospeso dalla carica come disposto dalla Prefettura), gli avvocati Mauro Finocchito e Gianluca D’Oria hanno chiesto la revoca del divieto di dimora. In particolare, secondo i legali, le intercettazioni non sono utilizzabili perché prive di connessione con la causa madre.

Anche Emanuele Maggiulli ( che avrebbe firmato, secondo l’accusa, la nota “incriminata”), ristretto ai domiciliari e assistito dall’avvocato Antonio Quinto, ha chiesto la revoca della misura. Ora si attende la decisione del Riesame sui ricorsi della difesa.
Inoltre, nei prossimi giorni verranno esaminati i ricorsi di altri indagati. Riguardo infine la posizione dell’ex direttore generale della Asl leccese Rodolfo Rollo, difeso dall’avvocato Massimo Manfreda, si attende la decisione del gip sulla richiesta di sospensione avanzata dalla Procura.

LA PROCURA RIGETTA LA RICHIESTA DI RUGGERI

Il Pm della procura di Lecce Alessandro Prontera, titolare dell’inchiesta giudiziaria sugli intrecci tra Politica e Sanità, ha respinto la richiesta di interrogatorio avanzata dai legali di Salvatore Ruggeri, per conto dell’ex assessore al Welfare della Regione Puglia finito agli arresti domiciliari per corruzione, voto di scambio e falso. Ruggeri si era avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia, davanti al gip Simona Panzera, riservandosi di chiarire in un secondo momento la sua posizione.

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