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Troppo chiasso nella movida leccese. Il prefetto: «Più controlli»

 
Alberto Nutricati

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Alberto Nutricati

Movida fracassona a Lecce: il prefetto:  «Più controlli»

Rifiuti nel borgo antico di Lecce

Schiamazzi, precarie condizioni igieniche e troppi tavolini le criticità quotidiane segnalate da una rappresentanza del Comitato per la tutela del centro storico. «Vogliamo vivere tranquilli senza danneggiare nessuno»

Domenica 10 Luglio 2022, 09:59

LECCE - In prefettura per discutere dei problemi legati alla movida nel centro storico.

Si è svolto lo scorso mercoledì l’incontro tra una rappresentanza del Comitato per la tutela del centro storico di Lecce e il prefetto Maria Rosa Trio. Tema del confronto, le problematiche in materia di ordine pubblico segnalate in un esposto, nel quale erano state evidenziate alcune criticità che procurano «forte disagio» a chi vive e opera nel centro storico. Nello specifico, residenti e operatori hanno puntato il dito contro gli schiamazzi e i rumori notturni, le precarie condizioni igieniche dovute alla movida e, soprattutto, l’ingombro eccessivo di tavolini e dehors che rendono difficoltoso il passaggio dei veicoli dei residenti e, in particolare, dei mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine.

Il prefetto, dal canto suo, ha assicurato che si tratta di tematiche diffusamente trattate in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, alla presenza del sindaco e dei vertici delle forze dell’ordine. Il prefetto ha inoltre fatto sapere che saranno potenziati i controlli.

Viva soddisfazione espressa dal Comitato dei residenti, convinti che sia fondamentale far rispettare le regole per migliorare la sicurezza e la vivibilità del centro storico.

«È stato un incontro molto cordiale – commenta Isabel Bernardini, responsabile del Comitato per la tutela del centro storico di Lecce – siamo veramente grati al prefetto, perché ha ascoltato con molta attenzione tutte le nostre osservazioni e ci ha assicurato il suo appoggio. Per noi è stato molto confortante. Il prefetto ci ha detto quello che speravamo di sentire. Speriamo che si riesca a cambiare la situazione attuale, perché, in effetti, è un po’ difficile vivere nel centro storico in questo modo».
Un confronto proficuo, a giudicare dalle valutazioni espresse dal comitato.

«L’incontro – continua la Bernardini – è andato benissimo. Il prefetto ha prestato enorme attenzione ai nostri problemi, che sono problemi del vivere quotidiano, e ci ha assicurato il suo intervento presso la questura. Si spera che il tutto possa migliorare proprio per effetto di questo intervento. In fondo, vogliamo solo vivere tranquilli, senza danneggiare nessuno. Non vogliamo che nessuno sia penalizzato, ma, allo stesso tempo, vorremmo continuare a vivere nel centro come si viveva prima e speriamo di poterlo fare».

E che non si tratti solo di questioni di ordine pubblico, ma anche di pubblica sicurezza lo testimonia quanto accaduto nella serata di mercoledì, quando in pieno centro si è registrato un incendio. L’episodio si è verificato in piazza Vittorio Emanuele II, poco distante dalla chiesa di Santa Chiara. Alcuni cartoni del deposito dell’Urban Cafè hanno preso fuoco. La presenza di numerosi tavoli e sedie presenti nella piazzetta ha reso poco agevole l’intervento dei vigili del fuoco. Fortunatamente, al loro arrivo le fiamme si erano già estinte, per aver consumato l’ossigeno presente nel deposito. 

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