Ci siamo date subito del tu, affidando i nostri sorrisi reali alle emoticon del cellulare e poi ad una chiacchierata tra amiche, così lontana da un’intervista secondo i crismi basilari della professione.
Ché poi le donne son così, spesso l’una contro l’altra armata eppure in grado di spostare le montagne quando all’istinto antepongano testa e cuore insieme, per fare squadra. Si riconoscono e vanno alla guerra, insieme.
Samira, 45 anni e una figlia che ha i suoi dispari, pesava 60 chili prima di finire nelle spire di un incubo. Oggi ha venti chili in più, ha riposto in un cassetto la “tartaruga” dei tempi felici e sta allenando il muscolo del cuore, ha la priorità. Perché è da lì che si ricomincia.
«Mi sto riprendendo. Sono una donna libera d’indole, ma costretta a sottostare a regole da manuale nel ricatto di perdere la bambina. Un giorno, spero non lontano, sarò libera del tutto».
Continua a leggere sull'edizione cartacea della Gazzetta del Mezzogiorno o sulla nostra edicola digitale