Sarà messa a dura prova, oggi, la voglia di sole e di mare dei tanti che attendevano questo fine settimana. Che confidavano nell’apertura dei lidi. Il fatto è che - meteo dixit, ed il margine di errore sembra piuttosto esiguo - non solo il carro del sole si farà desiderare, ma lascerà spazio a Giove pluvio. Soprattutto, saranno veramente pochi i lidi che apriranno gli ombrelloni, non soltanto oggi, ma anche domani, quando il sole promette d’esserci a tutto tondo.
Gli stabilimenti balneari fra costa adriatica e costa jonica sono - lido più, lido meno - 240, ma solo pochi accoglieranno gli ospiti. Tra questi, è noto che vi saranno gli stabilimenti Soleluna e York a San Cataldo, Balnearea a Otranto, Lido Venere a Salve, Le Dune a Porto Cesareo. Altri lidi sono già in attività come bar e ristoranti, o apriranno tali servizi, come il lido Azzurro a Santa Maria di Leuca o il Tabù a Porto Cesareo, che però aprirà lettini e ombrelloni dalla settimana prossima.
Anche nel successivo weekend, comunque, l’offerta rimarrà rarefatta. La svolta rappresentata da aperture più corpose avverrà solo alla fine del mese. I problemi di un “ritardo” in realtà solo apparente ha molteplici motivazioni. A cominciare dal poco tempo trascorso per eseguire opere di manutenzione ed allestimento dei lidi, procrastinate dai concessionari demaniali in attesa di avere certezze in più. Le quali derivavano innanzitutto dalle decisioni governative, certo, ma poi anche dalle ordinanze regionali e da quelle dei capi dei singoli compatimenti marittimi.
Vi è anche il problema, non trascurabile, dei costi fissi a carico dei titolari dei lidi - dai bagnini di salvataggio al personale di sorveglianza notturna e di gestione della spiaggia - in carenza di turisti, la cui presenza si presume possa diventare consistente solo a giugno.
Ora che il quadro è completo, la ripartenza acquista vigore. Anche perché le ordinanze hanno confermato, per altro secondo previsione, le linee guida dell’anno scorso, i concessionari sono ormai pratici di tradurle in pratica nel disegnare spazi e gestire servizi e soprattutto la clientela ha dimostrato di apprezzare le spiagge diventate, inutile nasconderlo, più a misura di bagnante.