Domenica 07 Settembre 2025 | 00:10

San Cataldo, abusi in riva al mare a processo l'ex assessore Luca Pasqualini

 
Rosaria Galasso

Reporter:

Rosaria Galasso

San Cataldo, abusi  in riva al marea processo l'ex assessore Pasqualini,  e altri otto

A giudizio anche dirigenti e impiegati del Comune. Il processo inizierà il 4 ottobre prossimo

Giovedì 13 Maggio 2021, 09:49

09:51

Lecce - A processo per tentata truffa aggravata e abusivismo l'ex assessore Luca Pasqualini e dirigenti e impiegati del Comune di Lecce. Il rinvio a giudizio è stato disposto dal gup del Tribunale di Lecce Marcello Rizzo. Il processo è già stato fissato per il prossimo 4 ottobre. Le ipotesi di reato, a vario titolo, sono quelle di abuso d’ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, distruzione o deturpamento di bellezze naturali, lottizzazione abusiva, opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da esse, occupazione abusiva di suolo demaniale.

Oltre a Pasqualini andranno a processo anche gli ex dirigenti del settore Urbanistica Maria Antonietta Greco e Gino Maniglio; Giancarlo Pantaleo, responsabile dell'ufficio Demanio; Daniele Buscicchio, ex responsabile dell'ufficio Paesaggio; Vincenzo Gigli, ai tempi presidente pro tempore della commissione Paesaggio del Comune; Caterina Delle Canne, amministratrice della società Idea Line srl; Rossana Capoccia, legale rappresentante della L.F. s.r.l., proprietaria del chiosco e committente dei lavori; Alfredo Barone, titolare della Idea Line srl.

Tutto ruota attorno alla realizzazione, nel 2017, del chiosco bar «Il Molo» di San Cataldo. Stando alle accuse, Luca Pasqualini, ex assessore al Traffico del Comune di Lecce nella Giunta Perrone, in qualità di amministratore della L.G srl e titolare del chiosco, per ottenere le autorizzazioni necessarie avrebbe chiesto i favori di Vincenzo Gigli (entrambi rispondono per questo di corruzione). In cambio ne avrebbe assunto la figlia come consulente fiscale e depositaria della L.F.
Gigli, dal canto suo, «a fronte di incarichi contrari ai suoi doveri d'ufficio» avrebbe rilasciato «l'atto di sub ingresso n. 2 del registro delle Concessioni del 12 febbraio del 2016 con specifiche pressioni esercitate su due pubblici ufficiali» e avrebbe «espresso parere favorevole al rilascio dell'autorizzazione paesaggistica per costruire il chiosco».

Secondo i pubblici ministeri Roberta Licci e Massimiliano Carducci, la realizzazione del bar sarebbe avvenuta, in assenza del permesso di costruire, dei nulla osta delle autorità preposte al vincolo e dei titoli demaniali rilasciati dal capo del compartimento. La concessione sarebbe stata rilasciata anche in totale assenza di procedura ad evidenza pubblica per evitare ad altre aziende di partecipare.

Pasqualini e Capoccia rispondono anche di tentata truffa aggravata per aver affermato falsamente di poter mantenere in piedi la struttura per cinque anni. Tutto questo allo scopo di accedere a un finanziamento di 85mila euro. Il finanziamento, però, non è stato accolto. Il Molo sarebbe stato costruito malgrado la zona rientri in una fascia protetta del Piano regionale delle Coste che vieta qualsiasi concessione per i tre anni successivi alla approvazione del Prc e in barba al parere contrario della Soprintendenza e dello stesso Comune emessa allo scadere del termine per la realizzazione delle opere temporanee.
Tutto questo emerse il primo ottobre del 2018, quando la Guardia costiera eseguì il decreto di sequestro emesso dal gip Vincenzo Brancato e le prime sei persone vennero iscritte nel registro degli indagati. L'indagine, poi, ha fatto emergere anche altre presunte responsabilità

Gli imputi sono difesi dagli avvocati Luigi Rella, Giuseppe Corleto, Antonio Quinto, Francesco Galluccio Mezio, Vittorio Vernaleone.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)