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Racale, «Mauro fu rapito e venduto, ora è sceicco negli Emirati»

Racale, «Mauro fu rapito e venduto, ora è sceicco negli Emirati»

 
Linda Cappello

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Linda Cappello

Racale, «Mauro fu rapito e venduto, ora è sceicco negli Emirati»

Le ricerche dell'avvocato La Scala fanno emergere una foto trovata sul web

Giovedì 25 Marzo 2021, 11:42

«So benissimo come sono andate le cose e conosco la persona che quel giorno ha portato via il tuo bambino».
È questo uno dei passaggi cruciali della lettera che Angelo Salvatore Vacca, detenuto nel carcere di Oristano, ha inviato alla madre di Mauro Romano, il bambino di Racale di cui non si hanno più notizie dal 21 giugno del lontano 1977.
La missiva è contenuta nel carteggio allegato agli atti dell’inchiesta, ormai conclusa, nei confronti di Vittorio Romanelli, il barbiere di Racale che nei mesi scorsi ha ricevuto un avviso di conclusione delle indagini preliminari con l’accusa di sequestro di persona.
E intanto oggi spunta anche la foto di uno sceicco con una cicatrice sulla mano destra: la prova, secondo la famiglia Romano, che potrebbe trattarsi proprio di Mauro.
Ma andiamo con ordine.


La lettera, datata 18 marzo 2020, è stata inviata a Bianca Colaianni, madre del bimbo scomparso, da Vacca, cognato del boss Vito Paolo Troisi, il quale sentito dal magistrato inquirente aveva detto di ricordare bene cosa accadde quel pomeriggio del 21 giugno. All’epoca compagno di giochi di Mauro, Troisi ha riferito di aver visto l’amichetto salire a bordo di un’Ape, insieme con un uomo che il piccolo chiamava confidenzialmente zio. Questa una delle testimonianze più importante, che insieme ad altre avrebbero indotto la Procura ad individuare Romanelli come sequestratore del bambino.
E Vacca, nella lettera, si dice disponibile a collaborare: «Ho letto e ho sentito i tuoi numerosi appelli e credo tu abbia il sacrosanto diritto di sapere - scrive - quello che mi fa male di tutto questo è che tantissime persone in paese sappiano ma non dicono nulla, perché in passato ne ho sentito parlare diverse volte e tutti indicavano la stessa persona. Credo però che ora sia giunto il momento di dire basta e dare una svolta a tutta questa storia. Lo devo alla mia coscienza e lo devo a Dio, io posso e sono disposto a dare il mio contributo».


Sentito successivamente dal pm Stefania Mininni, Vacca dirà di aver raccolto le confidenze del cognato quando i due erano detenuti insieme nel carcere di Opera. E di aver saputo da lui che quel giorno a rapire il bambino sarebbe stato proprio Vittorio Romanelli.
Adesso, poi, c’è un ulteriore elemento di novità che porta la famiglia Romano a ritenere che Mauro sia ancora vivo, e che sia stato venduto ad una facoltosa famiglia residente negli Emirati Arabi.
Una foto, trovata su internet grazie alle indagini svolte dall’avvocato Antonio La Scala, in cui compare il presunto Mauro: nel fotogramma si vede un segno, forse una cicatrice, sul dorso della mano destra. Proprio lo stesso punto in cui il bambino, in tenera età, si ustionò con l’acqua bollente.
Il fascicolo, ora, è passato nelle mani del pubblico ministero Simona Rizzo, dopo il trasferimento del pm Mininni alla Procura dei minori. Si aspetta che il magistrato decida se chiedere il rinvio a giudizio oppure formulare richiesta di archiviazione.

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