Ci vogliono l’entusiasmo e la visionarietà dei giovani, tanto nell’impresa quanto nella politica.
A dirlo è Antonio Filograna Sergio, presidente della Leo Shoes, una tra le più importanti eccellenze salentine. L’imprenditore condivide in pieno l’analisi che il professor Mauro Romano, ordinario di economia aziendale all’Università di Bari, aveva consegnato in esclusiva alle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno lo scorso giovedì.
Presidente Filograna, quali le misure per rilanciare il distretto industriale di Casarano?
«Abbiamo vissuto e stiamo vivendo momenti di grande trasformazione. Pertanto, bisogna pensare in modo lungimirante, programmatico. Questo è un territorio che ha dimostrato una grande capacità di adattamento e di reazione alle crisi, ma oggi bisogna rompere certe inerzie ed essere dinamici, immediati, organizzati, in linea con i nuovi modelli organizzativi richiesti dal mercato globale. Non a caso, un problema fondamentale è quello della logistica, della velocità. Inoltre, se il Salento vuole essere la California d’Europa deve saper valorizzare le giovani menti e le grandi intelligenze di cui dispone. È fondamentale fare in modo che le nuove generazioni restino e cambino in meglio il territorio. Sono queste le grandi sfide che ci attendono».
Questo discorso vale anche per le istituzioni?
«Ovviamente. Le imprese devono uscire dal provincialismo, poiché, se rimaniamo ancorati ai vecchi stereotipi di business, saremo vecchi. Dal canto loro, le istituzioni devono cogliere il senso di questa volontà delle imprese. Bisogna osare. La paura non ci aiuta. Dobbiamo essere positivi, ottimisti e, nei momenti difficili, deve venir fuori lo spirito solidale, che richiede massima collaborazione tra istituzioni, imprese e tutti coloro che amano la propria terra».
A breve andremo al voto per il rinnovo del consiglio comunale. Il professor Romano aveva lanciato un appello alla società civile, facendo riferimento al bene comune. Quale dovrebbe essere, a suo avviso, il profilo del candidato sindaco ideale?
«Ancora una volta concordo con il professor Romano. Da un lato deve essere una figura istituzionale forte, in grado di rappresentare autorevolmente la città, dall’altro deve essere una persona vicina alla cittadinanza. Il suo colore politico è marginale, a livello locale serve una persona che abbia competenze, una grande moralità, un’ampia visione delle problematiche del territorio e che sia vicina a chi ha bisogno, soprattutto alle fasce più deboli. Casarano deve tornare ad essere il punto di riferimento del sud Salento. Per molti anni siamo stati dimenticati. Oggi Casarano deve riprendersi ciò che gli appartiene. A partire dall’ospedale, che va potenziato e non dismesso. Il codiv ci ha insegnato proprio questo, che la salute viene prima di tutto. Il nuovo sindaco dovrà affrontare un impegno gravoso ma stimolante e dovrà farlo con passione e dedizione. Ecco perché c’è bisogno di unità di intenti, per lottare e dare un senso di speranza e di fiducia per il futuro».