Un pensionato di Nardò, da poco dimesso dall’ospedale, si sente male e viene accompagnato in un altro della zona. Ma gli addetti al pronto soccorso fanno appena in tempo a prendergli la temperatura come da norme anti-Covid – e il termometro neanche segna per quanto l’uomo sta male – che Franco Lega, nemmeno sessant’anni, si siede in sala d’aspetto e muore dopo pochi istanti.
Un dramma per un uomo solo che è noto alle cronache per qualche intemperanza di troppo, consumata negli anni passati soprattutto nei confronti di esponenti delle forze dell’ordine e di funzionari pubblici. Una volta, anni fa, si presentò ai Servizi sociali armato di coltello. Sulla triste fine dell’uomo, però, ora i familiari vogliono vederci chiaro: sorella e nipote, infatti, hanno dato mandato all’avvocato di famiglia, che assiste da sempre i Lega, perché sia effettuata l’autopsia e per l’acquisizione delle cartelle mediche. L’avvocato Ezio Maria Tarantino è già al lavoro per questo motivo. La procura della Repubblica di Lecce ha già aperto un fascicolo sulla vicenda. I fatti, in base alle ricostruzioni effettuate dai familiari e riferite al legale, raccontano di diversi accessi dell’uomo all’ospedale di Gallipoli. I motivi per cui il pensionato richiedesse cure mediche sono da attribuire a forti dolori in tutto il corpo. Da quel che si sa Lega è stato sempre visitato e poi dimesso.
L’ultima chiamata, però, è stata al 118 anche se poi Lega ha chiesto ad un conoscente di essere accompagnato in ospedale, a Copertino. Lì è entrato con le sue gambe nel pronto soccorso. Come detto hanno provato a prendergli la temperatura, tentativo che non sarebbe riuscito, e poco dopo l’uomo è stato visto col capo riverso sulla sedia dove si era accomodato.
Lega era conosciuto in città. Viveva da solo, con il suo cane, e usava raccogliere vecchi oggetti in ferro che depositava davanti alla sua abitazione, in via Crispi.