Un’estate senza festa di Sant’Oronzo e senza Notte della Taranta. La decisione era nell’aria ma a dirlo a chiare lettere sono stati ieri il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini ed il suo “ospite” su Facebook, Antonio Decaro, primo cittadino di Bari e «sindaco dei sindaci», come lo ha definito Salvemini in riferimento al ruolo di presidente dell’Anci.
Un’ora di chiacchierata in cui sono stati snocciolati i temi cruciali della Fase 2, con un «mantra» condiviso da entrambi: «scordiamoci di poter tornare subito a fare quello che facevamo prima».
Decaro: «Stiamo uscendo dall’emergenza sanitaria, la stiamo superando ma non stiamo uscendo dalla pandemia e dal rischio del contagio. E sono preoccupato dal fatto che magari tutti pensiamo che dal 4 maggio possiamo tornare a fare quello che facevamo prima, ma in realtà non è così. Dobbiamo abituarci a vivere in maniera diversa rispetto al passato. Dalla cabina di regia ci aspettiamo indicazioni precise. A nome di tutti i sindaci italiani chiederò al Governo indicazioni precise sul trasporto pubblico, sull’uso delle mascherine, su dove, i genitori che tornano al lavoro, potranno lasciare i bambini».
Salvemini gli dà manforte: «È come se ad un malato viene detto che può firmare volontariamente le dimissioni dall’ospedale, pur non avendo ancora superato la malattia. Gli scienziati ci stanno dicendo che le preoccupazioni per la diffusione della pandemia restano tutte. Angela Merkel ha ribadito ai tedeschi che siamo solo all’inizio della pandemia».
Estate 2020 - Sarà una stagione estiva senza concerti, senza feste popolari, senza movida.
Decaro: «A Bari a breve vivremo una festa di San Nicola del tutto diversa da quella tradizionale che lo scorso anno ha portato sul lungomare 300mila persone. La stessa cosa sarà per la festa di Sant’Oronzo, che quest’anno non potrà essere fatta nella solita modalità e per la Notte della Taranta che porta a Melpignano 200mila persone. Potremo uscire e ci potremo incontrare ma lo dovremo fare con le mascherine ed evitando ogni tipo di assembramento. Per tornare ad abbracciarci e negli stadi, magari a vedere insieme una partita del Bari e del Lecce ci vorrà del tempo (scherza)». Salvemini sorride.
Spiagge - Che vacanze ci aspettano quest’estate?
Salvemini: «Siamo in attesa di sapere i criteri che verranno adottati nei lidi privati ma anche e soprattutto per le spiagge libere. Io ho da gestire solo come Comune di Lecce 22 chilometri di spiagge, tu a Bari credo il doppio. Come contingentare le presenze? Non abbiamo al momento precisazioni né risorse umane per garantire i controlli. D’altra parte il diritto alla spiaggia dovrà essere assicurato per milioni di italiani. Un grande tema sociale».
Decaro: «È quello che chiederò al Governo: norme chiare e univoche per tutta l’Italia perché se ognuno farà di testa propria torneremo subito in emergenza. Per gli oltre 40 chilometri di spiagge libere a Bari devo sapere che criteri dovremo adottare, da eventuali segnaposto che indichino che la spiaggia è già piena ad altre formule ad hoc, ma dovranno essere regole chiare».
Tasse e imposte locali - Decaro: «La sospensione attuale non potrà trasformarsi in una cancellazione tout court dei tributi locali. I Comuni sono aziende che necessitano di entrate per poter erogare servizi importanti come raccolta di rifiuti, trasporto, servizi sociali, pubblica illuminazione. Senza entrate dovremmo lasciare i rifiuti per strada o le città al buio? Peraltro ci sono tasse come quelle per le mense scolastiche o per l’occupazione del suolo pubblico, che non intendiamo noi stessi far pagare ai contribuenti perché non è stato erogato il servizio».
Salvemini: «È proprio così, non ci sono differenze tra regioni, siamo tutti impegnati a tenere in piedi questo difficile equilibrio del garantire i servizi a fronte di entrate che vengono meno».
Ritorno alla normalità - Salvemini: «Cimiteri, parchi, mezzi pubblici, siamo tutti in attesa di sapere cosa potremo fare a partire dal 4 maggio».
Decaro: «Sicuramente riacquisteremo la libertà di movimento, ma io faccio lo stesso appello al senso di responsabilità: usciamo recuperiamo fisicità, respiriamo aria, per molti il 4 maggio sarà una festa di Liberazione, ma valutiamo gli orari, manteniamo il distanziamento sociale. La mia paura è che se torniamo a fare le cose con superficialità ritorniamo nell’emergenza sanitaria e dobbiamo chiudere di nuovo il Paese».
A suggellare il dialogo tra i due sindaci una riflessione: in questi mesi si sono fermate le città ma non il cuore dei leccesi, dei baresi, dei pugliesi che hanno dimostrato una grande sensibilità e un grande spirito di comunità.