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Lecce, la salma del vescovo Ruppi ora riposa al Duomo

Lecce, la salma del vescovo Ruppi ora riposa al Duomo

 
Emanuela Tommasi

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Emanuela Tommasi

Lecce, la salma del vescovo Ruppi ora riposa al Duomo

L'arcivescovo guidò la diocesi per oltre vent'anni

Martedì 31 Dicembre 2019, 10:54

04 Gennaio 2020, 19:03

Monsignor Cosmo Francesco Ruppi è tornato nella Diocesi che ha guidato per oltre vent’anni. L’arcivescovo Michele Seccia è riuscito ad esaudire il desiderio che Ruppi, scomparso nel 2011 a 78 anni, aveva affidato al testamento. Vale a dire, quello di trovare riposo eterno nella Cattedrale, là dove per tanto tempo ha annunciato il Vangelo della misericordia e della gioia.

E qui è stato tumulato, ieri mattina, nel sepolcro costituito da un blocco unico e molto pesante di marmo di Carrara, all’interno della cappella dedicata a San Filippo Neri, a sinistra dell’altare maggiore del Duomo. La cerimonia doveva essere strettamente privata ma ha richiamato numerosi fedeli che a monsignor Ruppi - fino a ieri tumulato nella città natale di Alberobello - erano rimasti profondamente legati. Con la sua comunità, Ruppi era riuscito a creare un legame profondo che andava oltre i momenti di preghiera. Era diretto, schietto, solido: un punto di riferimento non solo per i fedeli.

La figura e il ministero di monsignor Ruppi sono stati ricordati ieri pomeriggio, alle 17.30, in Episcopio da monsignor Marcello Semeraro, vescovo di Albano, il quale proprio da Ruppi era stato ordinato vescovo.

Alle 19, l’omelia dell’arcivescovo Michele Seccia - il quale pure è stato suo discepolo - molto partecipata.

Il ricordo di Ruppi che più facilmente balza alla mente è quello legato alla visita di Papa Giovanni Paolo II, il 17 e 18 settembre 1994, per l’inaugurazione del nuovo Seminario (che ora diventerà la sede dell’Istituto superiore di Scienze religiose).

Ma l’arcivescovo rimasto nel cuore dei leccesi ha lasciato tanti altri segni. «Ha fatto costruire nuove chiese - ha ricordato monsignor Seccia - ha costituito nuove parrocchie, ha dato assistenza agli ultimi, ha indetto il Sinodo diocesano proprio in occasione della visita di Papa Woytila, durato fino al 2000. Con la sua competenza, la sua versatilità, la sua determinazione nel realizzare i progetti, ha fatto tutta una serie di cose in quanto pastore, in quanto sacerdote, in quanto uomo che ha davvero saputo guidare la Chiesa. Ha anche sofferto momenti di difficoltà - ha aggiunto l’arcivescovo - ma è riuscito a tenere dritta la barra nella direzione del servizio all’uomo, alla verità, alla Chiesa».

La sepoltura di Cosmo Francesco Ruppi nella Cattedrale di Lecce è stato, per monsignor Seccia, un atto morale dovuto indifferibile. Così come desiderava, ora rimane per sempre a Lecce.

Hanno accompagnato il feretro il fratello, professor Gino Ruppi (esecutore testamentario), il nipote Francesco ed altri parenti stretti, con le lacrime che esprimevano allo stesso tempo commozione e gioia.

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