ALESSANO - I carabinieri individuano il presunto automobilista pirata che potrebbe aver causato la morte di Siria Fanciullo. Arriva la svolta nell’indagine sull’incidente stradale in cui ha perso la vita la studentessa 17enne di Presicce, che la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre scorsi morì sul colpo dopo che l’auto in cui viaggiava, una Renault Clio condotta dal cognato Walter Alfarano, di 27 anni, andò a sbattere contro la recinzione di una ferramenta che si affaccia sulla statale 275.
Con loro viaggiavano anche le due sorelle della vittima, Luana Fasano di 26 anni (moglie di Alfarano), e Giada Fanciullo, di 16 anni. Tutti e tre vennero trasportati in gravi condizioni nell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, ma fortunatamente si salvarono. Alfarano, come atto dovuto, è stato denunciato per omicidio stradale, ma i test sull’assunzione di alcol e sostanze stupefacenti sono risultati negativi.
Sin dal primo momento (come riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno) il conducente della Clio raccontò di essere stato costretto a una sterzata improvvisa dopo il passaggio di un’auto che gli avrebbe tagliato la strada e la stessa versione è stata confermata da un gruppo di amici che viaggiava dietro la macchina della tragedia.
I militari dell’aliquota radiomobile della compagnia di Tricase, diretta dal capitano Alessandro Riglietti, coadiuvati dai colleghi della locale caserma, hanno setacciato tutti i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona, a partire da quella della Ferramenta Bennardi, dove è stato registrato l’impatto contro il muro alle 23.30 del 31 ottobre.
Dalla visione dei frame sarebbe emerso il coinvolgimento di una Volkswagen di colore chiaro che, provenendo da Lucugnano, avrebbe invaso la carreggiata per svoltare a sinistra verso la zona industriale alessanese. Il conducente della Clio, che viaggiava in direzione opposta, ha raccontato di essere stato anche abbagliato dai fari e che per evitare l’altra vettura sarebbe stato costretto a un’improvvisa sterzata. Gli investigatori sono quindi riusciti a stabilire una dinamica pressoché definitiva, finendo per stringere il cerchio su un 47enne del luogo che ora dovrà difendersi da pesanti accuse: davanti alla magistratura sarà chiamato a rispondere di omicidio stradale, omissione di soccorso e lesioni personali gravissime.
L’indagato sarebbe già stato ascoltato negli uffici giudiziari del capoluogo salentino ma il contenuto dei colloqui è top secret.