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Dj salentino impiccato nel 2015, perizia: «Il cellulare era da un'altra parte»

 
Redazione online

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Dj salentino impiccato, indagata la pm

Fu trovato il 22 giugno del 2015 nelle campagne di Acquarica del Capo

Mercoledì 20 Novembre 2019, 13:12

Rivela nuove sorprese l’esame del telefono cellulare di Ivan Ciullo, in arte «Navi», il dj trovato impiccato a un albero di ulivo il 22 giugno del 2015 nelle campagne di Acquarica del Capo, nel Leccese. Una dettagliata perizia voluta dalla famiglia ha fatto scoprire, a quanto si apprende, che il cellulare di Ivan alle 19.09 si trovava nel centro di Taurisano e non nella campagna di Acquarica del Capo, dove è stato ritrovato il corpo e dove invece la sua macchina si era fermata senza più muoversi alle 17.13, come testimonia il satellitare installato nell’auto.

La perizia avrebbe portato alla luce importanti dati cancellati, sugli ultimi due giorni di vita di Ivan, facendo emergere significative contraddizioni rispetto sia al lavoro svolto dagli inquirenti, sia alle dichiarazioni rese dall’uomo con cui Ivan aveva avuto una relazione travagliata, unico indagato nell’inchiesta per istigazione al suicidio.
L’ingegnere Luigina Quarta, il consulente nominato dai genitori di Ivan, ha depositato alla Procura di Lecce un’integrazione della consulenza tecnica informatica di 15mila pagine svolta sul telefono cellulare in uso ad Ivan da cui per la prima volta é stato estratto il gps. Si tratta di una integrazione in cui, come richiesto dal pm Maria Vallefuoco, che ha riaperto l’inchiesta dopo due archiviazioni da parte del primo magistrato inquirente Carmen Ruggiero, si analizza tutto delle date del 20, 21 e 22 giugno, quando è stato scoperto il corpo di Ivan appeso a un albero.

Secondo i medici legali nominati dalla Procura, Ivan sarebbe morto intorno alle 18, sei ore prima di quanto sostengono invece i periti nominati dalla famiglia convinti che non sia morto suicida, ma strangolato.
«I nuovi elementi che stanno emergendo ci fanno essere fiduciosi - commenta il legale della famiglia, Walter Biscotti - in quanto cambiano decisamente i contorni dell’inchiesta, dando nuovo impulso alle indagini».

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