In Puglia e Basilicata
Il caso
07 Giugno 2019
Redazione online
LECCE - «Il sindaco ritiri il bando per la concessione dello stadio e ne faccia fare uno nuovo». Non si placano le polemiche sul provvedimento pubblicato l’altro ieri da palazzo Carafa per la gestione trentennale del «Via del Mare» (o meglio «Ettore Giardiniero»). «Troppo onerose», infatti, sono considerate le condizioni per il privato (nello specifico, l’Unione sportiva Lecce) che voglia aggiudicarsi il bando: 5 milioni e 300mila euro subito o una rateizzazione di 330mila euro l’anno per 30 anni. Anche perché la stessa Us Lecce dovrà farsi carico di tutta una serie di interventi per rendere lo stadio da Serie A e consentire alla neopromossa squadra giallorossa di poter disputare nel Salento le gare casalinghe del prossimo campionato di massima divisione.
Da rilevare che quel bando è stato pubblicato giorni fa, ma è stato elaborato dagli uffici di palazzo Carafa in base alle linee-guida emanate in proposito dal commissario prefettizio Ennio Mario Sodano.
«È un provvedimento predisposto durante la gestione commissariale che - ha precisato il sindaco Carlo Salvemini - tiene doverosamente conto delle norme di legge, delle necessità del comune di liberarsi della gestione dello stadio - ormai incompatibile con le complicazione del bilancio - dell’interesse della società del presidente Sticchi di disporre liberamente ed esclusivamente dello stesso per pianificare strategie di valorizzazione importanti per dare ulteriore solidità al club».
Ma l’opposizione va all’attacco del primo cittadino. Di un provvedimento «vergognoso, irriguardoso e irricevibile» parla il consigliere comunale della lista «Poli Bortone sindaco» Gianpaolo Scorrano. «Il sindaco neo eletto si rifugia dietro al fatto che è stato predisposto dal commissario straordinario, secondo legge, sulla scorta della situazione economica dell’ente. Io, invece, dico basta alibi e scuse - sottolinea Scorrano - Salvemini ha una larga maggioranza per ritirare il bando e predisporne, con urgenza, uno nuovo, più coraggioso e meno mortificante per la città e per l’Unione sportiva Lecce. Qui si rischia di andare a giocare a Catanzaro. Vergogna per una città di serie A».
Ma non meno critico è l’ex consigliere comunale Massimo Fragola, fino a gennaio con Salvemini, ma alle scorse Comunali candidato a sostegno di Erio Congedo. «Il sindaco Salvemini continua ad assumere lo stesso atteggiamento da Ponzio Pilato della passata amministrazione, scaricando responsabilità a chi lo ha preceduto - premette Fragola - Ora è la volta del commissario Sodano che, come dice Salvemini, ha redatto il bando per la gestione dello stadio a norma di legge, com’è giusto che sia da parte di chi deve svolgere ordinaria amministrazione. Dal sindaco, appena insediatosi, più che un avallo mi sarei aspettato una presa di posizione differente, un’apertura diversa sia nei confronti dell’Us Lecce, che attendeva un bando diverso e più orientato alla gestione societaria e quindi meno oneroso, sia nei confronti della cittadinanza e dei tifosi che meritano una stadio da serie A. Mi auguro per la città, per società e per i tifosi che l’Amministrazione comunale possa rivedere la sua posizione, ma se il buon giorno si vede dal mattino saranno 5 anni di nuvole e temporali».
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