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Primarie a Lecce, la Poli Bortone divide i tre candidati

 
Fabio Casilli

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Fabio Casilli

Poli Bortone in Forza Italiaoggi siglato il patto a Bari

Spagnolo: «Pronto ad un passo indietro per l’unità». Ma Congedo e Messuti dicono «no»

Venerdì 01 Marzo 2019, 09:43

LECCE - Non c’è, ma si finisce per parlare sempre di lei. Adriana Poli Bortone aleggia sulle primarie del centrodestra, come se fosse lei la protagonista. E lo è stata anche ieri, nel primo faccia a faccia fra i tre candidati alle consultazioni del prossimo 17 marzo, negli studi del programma «Open», in onda su TeleRama.
Primo confronto pubblico, quindi, per Erio Congedo (Fratelli d’Italia, Direzione Italia), Gaetano Messuti (Sentire civico, Forza Italia) e Mario Spagnolo (Lega). Ed è stato proprio quest’ultimo, probabilmente, a riportare al centro del dibattito l’ex lady di palazzo Carafa. Che, mercoledì scorso, aveva lanciato un appello pubblico a stoppare le primarie e ad unirsi a lei «per restituire la città al centro destra». Non prima di aver riscontrato una «una forte sindrome ansiosa montante» nella coalizione, intenta a celebrare le primarie.

E ieri proprio Spagnolo si è dichiarato «disponibile a ragionare, a fare un passo di lato, se dovesse essere individuato un nome all’insegna dell’unità del centrodestra». Una posizione non condivisa dai suoi due competitor. Per Congedo, infatti, «le primarie sono un percorso irreversibile e il 17 marzo si deciderà il candidato sindaco del centrodestra. Del resto, in Puglia si sono rivelate un successo e domenica scorsa hanno portato decine di migliaia di persone a scegliere i candidati a Bari e Foggia».
Nessun passo indietro sulle consultazioni neppure da parte di Messuti: «“Io non voto senza primarie” è lo slogan di Sentire Civico: sono un primarista convinto - ha assicurato l’ex vicesindaco - Ove mai ci dovessero essere elementi di delegittimazione, li denuncerei pubblicamente».
Spagnolo ha chiarito che il suo non voleva essere né una forma di delegittimazione delle primarie, né tanto meno una sua dichiarazione di debolezza rispetto a Congedo e Messuti. «Noi, come Lega, partecipiamo convintamente alle primarie - ha detto l’esponente del partito di Salvini - Il mio era uno spiraglio, lasciato aperto, nella minima possibilità di un candidato che metta tutti d’accordo. Un’ipotesi remota, ma per amore della mia città».
E questa mattina, nel quartier generale leccese della Lega, in via Leuca, Mario Spagnolo sarà ufficialmente presentato come candidato alle primarie, da senatore Roberto Marti, dal segretario regionale Andrea Caroppo e dalla responsabile provinciale Elisa Rizzello. Un «tutti insieme appassionatamente» per fugare voci e dubbi che si rincorrono su presunte spaccature tra i salviniani salentini.

«Saranno primarie vere», hanno garantito tutti. Con Messuti che ha lanciato una frecciatina all’ex primo cittadino Paolo Perrone. «Queste sono primarie vere, a differenza di due anni fa, quando Perrone, che sponsorizzava Congedo, le propose con la forza di un sindaco uscente e lanciò anche i nomi di cinque possibili candidati (Congedo, Marti, Messuti, Monosi e Delli Noci, ndr)». Una critica un po’ velata anche da parte di Spagnolo verso i 10 anni da sindaco di Perrone: «Come qualsiasi esperienza amministrativa ha avuto aspetti positivi, ma anche negativi».
Un laconico «dovete chiederlo a lei» è stata la risposta alla possibilità che Adriana Poli Bortone rinunci alla già annunciata corsa solitaria con civiche e movimenti, in base al nome del vincitore delle primarie, tra poco più di due settimane. Così come la possibilità che al ballottaggio non vada il vincitore delle primarie, ma la stessa Poli, è stata giudicata una «eventualità non supportata dai numeri, perché il centrodestra vincerà al primo turno».
Congedo ha cortesemente dribblato: «Non mi pronuncio». Mentre Messuti ha ribadito: «Io sarò sicuramente al fianco di Poli Bortone, in caso di ballottaggio. Lei farà lo stesso con me?».
Dalle alleanze presenti e future nel centrodestra, alle critiche al centrosinistra il passo è stato breve. In particolare, sui temi della sicurezza, del Piano traffico, dell’ok alla manovra di riequilibrio dei conti, portata in porto dall’Amministrazione guidata da Carlo Salvemini, prima delle dimissioni dello scorso 7 gennaio. A Salvemini è stata rimproverato il fatto che non siano state avanzate proposte in tema di «sicurezza per le aziende, in seguito ai furti nella zona industriale», tanto nel Consorzio Asi quanto nel comitato provinciale per l’ordine pubblico.
«Il tema della sicurezza, chiunque vincerà, sarà una nostra priorità», hanno assicurato i tre esponenti del centrodestra.
Per quanto riguarda il cosiddetto «predissesto», Messuti ha garantito che, se sarà lui il sindaco, in 5 mesi fare una proposta alternativa alla Corte dei Conti. «Salvemini ha avuto un approccio ragioneristico in una situazione, che non è peggiore rispetto a tanti altri comuni», ha rincarato la dose Congedo.
In tema di «viabilità modificata, con conseguenze negative sul commercio cittadino», invece, ha affondato il colpo Spagnolo: «Per carità - ha esclamato l’esponente leghista - abbiamo avuto una città col centro chiuso e i commercianti giustamente arrabbiati perché sono stati penalizzati».

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