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Lecce, farmaci e dispositivi medici scaduti in ospedale: due denunciati

 
Linda Cappello

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Linda Cappello

ospedale Vito Fazzi di Lecce

Tutti i dispositivi sono risultati di proprietà del presidio ospedaliero non essendo in conto deposito

Sabato 16 Febbraio 2019, 13:13

Due inchieste dopo il blitz dei Nas che giovedì mattina hanno sequestrato farmaci e prodotti paramedici in alcuni reparti dell'ospedale Vito Fazzi.
Da un lato la direzione generale ha avviato un'indagine interna, per chiarire come siano effettivamente andate le cose.
Dall’altro in Procura c’è già un fascicolo. Tutto è partito da un esposto, in seguito al quale è stata disposta l’ispezione dei carabinieri. Per ora si procede ancora a carico di ignoti, i reati ipotizzati sono quelli a tutela della salute.
I militari del Nucleo Antisofisticazione si sono presentati in ospedale di buon ora, e insieme al direttore sanitario Giampiero Frassanito hanno controllato a lungo tre reparti: Emodinamica, Elettrofisiologia e Neuroradiologia.
In quello di Elettrofisiologia non è stata riscontrata alcuna anomalia, mentre in quello di Neuroradiologia era presente un catetere scaduto.


Un discorso a parte va fatto relativamente al reparto di Emodinamica, dove nella vecchia sala angiografica è stato trovato del materiale scaduto finito sotto sequestro. Al riguardo, però, l'azienda sanitaria ha fatto delle importanti precisazioni. In primo luogo, è stato chiarito che la sala angiografica al primo piano dove è stato trovato il materiale scaduto è utilizzata solo in casi di emergenza, e cioè quando i macchinari della nuova sala angiografica ( situata al piano terra) sono rotti o in manutenzione. In tal caso, non essendo utilizzata abitualmente, si predispone il trasporto del carrello di emergenza con i relativi presidi farmacologici dalla nuova sala angiografica. Durante il sopralluogo dei Nas, nella sala ubicata al pianterreno non è stata rilevata alcuna anomalia riguardante farmaci, presidi terapeutici o dispositivi impiantabili.
È stato precisato, inoltre, che il materiale scaduto nella vecchia sala riguarda unicamente i cateteri diagnostici custoditi in un armadio separato, il kit per flebo e rubinetteria varia che erano in disuso presso un locale tecnico.
Ancora: le etichette sulle siringhe che si trovavano sul carrello di emergenza riportanti la dicitura 31/1/2019 si riferiscono alla data di preparazione del farmaco e non alla sua scadenza.


In definitiva, dal reparto fanno sapere che tutti i dispositivi impiantabili ed impiantati analizzati ( come ad esempio gli stent coronarici) non sono risultati scaduti, così come si evince dal registro di sala, e dunque non ci sarebbe alcun rischio per la salute dei pazienti, così come paventato in un primo momento.
A livello operativo, poi, la direzione generale ha dato incarico ai dirigenti infermieristici non solo di accertare quanto accaduto, ma anche di avviare una immediata verifica su tutte le strutture ospedaliere e territoriali. Saranno perciò analizzate e controllate le procedure «messe in atto per vigilare sulla corretta tenuta dei farmaci, dei dispositivi medici impiantabili e di tutto il personale sanitario».
Il monitoraggio, che coinvolgerà direttamente i coordinatori infermieristici, darà assoluta priorità alle Unità Operative di Terapia Intensiva e di Area Chirurgica.
«Al termine di questo processo - si legge ancora nella nota stampa della Asl - saranno impartite le necessarie e possibili disposizioni finalizzate alla risoluzione delle evehntuali problematiche riscontrate, così da evitare il ripetersi di analoghi episodi che, oltre a provocare un nocumento alla Asl, causano un forte allarme sociale».
Ora si attendono i risultati degli accertamenti dei Nas, che stanno continuando ad approfondire la vicenda.
Giovedì mattina gli investigatori hanno sentito il direttore della Neuroradiologia, Fernando Lupo; il direttore della Farmacia del Fazzi, Letizia Fulceri; il coordinatore infermieristico di Emodinamica, Luigi Cavallo; il primario del reparto di Emodinamica, Giuseppe Colonna.
Ieri è toccato al primario di Anestesia e Rianimazione Giuseppe Pulito e la sua caposala.
La dirigente infermieristica Caterina Puntoriero ha convocato tutti i caposala per dare ulteriori istruzioni sulle verifiche dei farmaci e dei materiali.
E’ probabile che nei prossimi giorni verranno sentiti altri dirigenti medici, e si cercherà capire come mai quei prodotti scaduti erano ancora nella vecchia sala angiografica e a chi toccava l’onere di portarli via.

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