COPERTINO - Tre condanne per usura ed estorsione. Il verdetto è stato pronunciato ieri dai giudici della seconda sezione penale ( presidente Roberto Tanisi, a latere Silvia Saracino e Fabrizio Malagnino), che hanno inflitto dieci anni a testa a Giovanni Tredici, 54 anni, e Giuseppe Pagano, di 57, entrambi di Copertino e già noti alle forze dell’ordine, accusati di estorsione, e sette anni a Nicola Tulipano, 74 anni, imprenditore di Copertino, ritenuto responsabile di estorsione in concorso con gli altri due imputati e di un solo episodio di usura. Per un’altra ipotesi di usura è stata pronunciata l’assoluzione, mentre la prescrizione ha fatto cadere le accuse di esercizio abusivo dell’attività finanziaria.
A Tulipano si sarebbe rivolto un imprenditore in difficoltà. Da lui avrebbe ottenuto un prestito di diecimila euro, al quale, però, sarebbe stato applicato un interesse usurario del 38 per cento.
I fatti sarebbero avvenuti fra il 2005 e il 2007. Pagano, Tredici e lo stesso Tulipano si sarebbero poi presentati dall’imprenditore per offrirsi come mediatori. In cambio di 15mila euro avrebbero garantito il proprio interessamento allo scopo di farlo rientrare in possesso dei locali commerciali che erano stati aggiudicati nel corso di una procedura di vendita all’asta. Inoltre si sarebbero dati da fare anche per evitare che fosse venduta all’asta l’abitazione dell’imprenditore.
Tulipano era difeso dall’avvocato Giuseppe Bonsegna e Francesco Galluccio Mezio, Tredici dagli avvocati Luigi e Alberto Corvaglia, Pagano dall’avvocato Luigi Rella. I difensori hanno già annunciato ricorso in appello.