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Cortina di ferro, addio! Tedeschi liberi di correre a ovest

 
Annabella De Robertis

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Annabella De Robertis

Cortina di ferro, addio! Tedeschi liberi di correre a ovest

Giovedì 10 Novembre 2022, 09:02

È il 10 novembre 1989. La notizia in prima pagina su «La Gazzetta del Mezzogiorno» è sensazionale: «Si è aperto il Muro». Così scrive Mario Barbi, corrispondente da Bonn: «Ha avuto l’effetto di una bomba la notizia data dal responsabile dell’informazione del Pc Schabowski: la Germania Est ha aperto le frontiere con la Germania Ovest».

La sera prima, il 9 novembre 1989, il portavoce della Repubblica democratica tedesca, illustrando la nuova legge sui viaggi all’estero appena approvata dal Consiglio dei Ministri, ha sorpreso i giornalisti annunciando che, in base alle nuove disposizioni, tutti i cittadini della Germania orientale avrebbero potuto ottenere in tempi brevi il permesso per espatriare. L’autorizzazione sarebbe stata valida anche per passare da Berlino est a Berlino ovest: a dividerle c’era il Muro, costruito a partire dall’agosto 1961 per bloccare l’esodo di decine di migliaia di tedesco-orientali verso l’occidente. Un giornalista chiede la data di entrata in vigore del provvedimento: la risposta di Schabowski lascia tutti sbigottiti: «Da adesso». La notizia corre: migliaia di berlinesi dell’Est scendono per strada e si avviano verso la frontiera con Berlino ovest. Le guardie di confine non hanno ancora ricevuto ordini precisi: le barriere, alla fine, si aprono.

In ventotto anni più di un centinaio di persone hanno perso la vita nel tentativo di attraversare quel confine: adesso, per la prima volta, i berlinesi dell’Est possono recarsi liberamente dall’altra parte del Muro. È il crollo della Cortina di ferro. «Tutti i tedeschi orientali potranno così liberamente andare all’estero, senza più bisogno di permessi e di visti. Lo storico annuncio ha in pratica abbattuto il Muro di Berlino e mette fine alle fughe attraverso la Cecoslovacchia e la Polonia. Accanto a questa decisione c’è da registrare la promessa di Krenz di indire subito libere elezioni. Accontentati anche i più accesi sostenitori delle riforme che chiedevano un congresso straordinario del Pc: a dicembre si svolgerà una conferenza di partito. L’abbattimento delle frontiere ha avuto larga eco anche in Germania Ovest: appena il cancelliere Kohl tornerà da Varsavia deciderà per un vertice con Krenz. In Polonia il cancelliere ha incontrato il premier Mazowiecki e Lech Walesa, domenica visiterà il lager di Auschwitz».

Enrico Jacchia così commenta in prima pagina: «Abbiamo chiesto per decenni l’abbattimento del muro di Berlino e adesso che lo stanno buttando giù per davvero lo fanno così in fretta che non riusciamo ad immaginare tutte le conseguenze». Le conseguenze, in effetti, saranno sorprendenti. Trentatré anni fa cambiava per sempre la storia dell’Europa.

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