«E' fin troppo facile classificare la protesta della popolazione salentina contro Tap come se si trattasse di un’insorgenza periferica della cosiddetta «sindrome di Nimby» (ovvero: non nel mio cortile!). Viceversa, la ribellione contro questo gasdotto è sacrosanta per tante ragioni». Lo scrive sul suo blog Nichi Vendola di Sinistra Italiana sottolineando che uno di questi motivi è «perché nei cortili di Puglia si produce tantissima energia, che solo in minima percentuale viene fruita dai pugliesi e che in gran parte rifornisce l’intero Paese».
«Rappresentare questa regione come affetta da localismo pre-moderno - aggiunge - è dire il falso. Anche sulle tematiche del gas, nessuno ha promosso crociate o sollecitato paure irrazionali. Certo, sul rigassificatore che la British Gas intendeva costruire nel porto di Brindisi, la valutazione corale di istituzioni locali e cittadini era di contrarietà assoluta: mettere nella pancia di una città già congestionata da impianti impattanti e pericolosi un nuovo mostro classificato «a rischio di incidente rilevante» era una provocazione. Ma non c'è stata una preclusione ideologica nei confronti della discussione sul mercato del gas nello scacchiere geo-politico del Mediterraneo».
«Quello che davvero è incredibile - insiste Vendola - è che a fronte degli 865 km di costa pugliese sia stato scelto per l'approdo del gasdotto Tap il territorio di Melendugno: un concentrato singolare di bellezza e soprattutto un giacimento straordinario di ricchezza naturalistica ed archeologica».
«Una multinazionale che intende investire alcuni miliardi di euro per un’opera di questa portata non ha i soldi per istruire un progetto sulla base di molteplici studi di fattibilità che prevedano siti alternativi? Il governo nazionale è solo il notaio che certifica la bontà dell’investimento?», si chiede l'ex governatore pugliese denunciando la «cucina riformista del governo Renzi» che ha «messo letteralmente la museruola alle comunità locali e tolto alle Regioni qualunque ruolo e potere».
«Prima - sottolinea Vendola - c'era l’obbligo dell’intesa tra Roma e la periferia, ora Palazzo Chigi consulta la periferia e poi fa come gli pare. Ha senso ribellarsi oggi, - conclude Vendola - quando la democrazia viene zittita e persino il buon senso viene preso a manganellate».

Venerdì 31 Marzo 2017, 13:27