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Delitto di Perugia Il movente dei soldi

 
Delitto di Perugia Il movente dei soldi

Lunedì 05 Maggio 2008, 21:06

01 Novembre 2024, 18:04

PERUGIA - La sera in cui Meredith Kercher venne uccisa Rudy Guede avrebbe sentito la giovane inglese e Amanda Knox discutere, forse per soldi. Un particolare che il giovane ivoriano arrestato per il delitto ha riferito a Giuliano Mignini, il magistrato che coordina l'indagine della Polizia, nell'interrogatorio del 26 marzo.
Intanto oggi Raffaele Sollecito, anche lui in carcere per il delitto, ha incontrato il suo nuovo difensore, l'avvocato Giulia Bongiorno che si è detta certa dell'innocenza del giovane. Sollecito si considera «la seconda vittima di questa vicenda».
Guede e Sollecito si proclamano estranei al delitto, così come la Knox.

Meredith Kercher, studentessa inglese di 22 anni, venne trovata sgozzata nel letto dell'appartamento affittato a Perugia, dove studiava, la mattina del 2 novembre scorso. Sono indiziati del delitto e per questo detenuti in custodia cautelare in carcere: Amanda Knox - quasi coetanea, statunitense, studentessa anche lei -, che condivideva la casa con la Kercher; l'ex fidanzato della Knox, Raffaele Sollecito, originario di Giovinazzo (in provincia di Bari), laureatosi in carcere varie settimane dopo l'arresto; ed un conoscente dei tre, l'africano Rudy Guede, inizialmente latitante.

Nel lungo interrogatorio davanti al Pubblico ministero il giovane ivoriano ha però fornito diversi particolari utili per l'indagine. Il verbale del suo racconto non è stato ancora depositato e i difensori dell'ivoriano, gli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, hanno ribadito di non volerne parlare, come sempre fatto dal 26 marzo.
Guede avrebbe però fatto riferimento a una discussione tra Mez e Amanda, sentita mentre si trovava in bagno. Forse per motivi di denaro, anche se l'ivoriano non avrebbe compreso completamente i contenuti del dialogo, anche perché in quel momento - secondo la sua versione - stava ascoltando musica con il suo i-pod. Rudy, nel corso del suo interrogatorio, aveva spiegato al magistrato che quando uscì dalla stanza la Kercher era già morta in camera sua e di avere cercato di soccorrerla, inutilmente. In quei momenti, secondo quanto trapelato subito dopo l'interrogatorio, avrebbe visto in casa anche un giovane che potrebbe essere Sollecito e Amanda, che era sull'ingresso dell'abitazione e di cui avrebbe sentito la voce.
Nelle ultime settimane il movente economico è stato approfondito dagli inquirenti anche con la madre Arline e con la sorella di Meredith, Stephanie. In particolare riguardo ai 200-250 euro che la studentessa inglese avrebbe ritirato a ridosso dell'omicidio. Soldi destinati al pagamento dell'affitto dell'abitazione di via della Pergola. Ed è stato lo stesso Guede a riferire agli investigatori che la sera dell'omicidio la Kercher si lamentò con lui per la presunta sparizione di una non meglio precisata somma, accusando la sua coinquilina Amanda.
Intanto oggi, nel carcere di Terni, c'è stato il primo incontro tra Sollecito e l'avvocato Bongiorno (con la quale c'era l'altro difensore, Luca Maori). «Ho accettato l'incarico perché dopo avere letto attentamente le carte dell'inchiesta ho radicato in me il convincimento della sua innocenza», ha spiegato la penalista che a Perugia ha già difeso con successo Giulio Andreotti e Pierfrancesco Pacini Battaglia. Bongiorno ha quindi detto che Sollecito «è molto, molto provato, come può essere un ventitreenne detenuto per un omicidio del quale si sente la seconda vittima». «Credo che mio figlio meriti questa difesa», ha sottolineato il padre di Raffaele, Francesco Sollecito. «Come genitore - ha aggiunto - sto facendo tutto quello che posso».

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