Mercoledì 31 Dicembre 2025 | 22:21

«Nessun ostacolo è più forte della nostra democrazia»: nel messaggio di fine anno Mattarella ripercorre 80 anni di Repubblica

«Nessun ostacolo è più forte della nostra democrazia»: nel messaggio di fine anno Mattarella ripercorre 80 anni di Repubblica

 
Redazione online

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«Nessun ostacolo è più forte della nostra democrazia»: nel messaggio di fine anno Mattarella ripercorre 80 anni di Repubblica

«Ai giovani dico: non rassegnatevi. Siate esigenti, coraggiosi. Scegliete il vostro futuro»

Mercoledì 31 Dicembre 2025, 20:53

«Si chiude un anno non facile. Tutti ne abbiamo ben presenti le ragioni e, come sempre, speriamo di incontrare un tempo migliore. La nostra aspettativa è anzitutto rivolta alla pace. Di fronte alle case, alle abitazioni devastate dai bombardamenti nelle città ucraine, di fronte alla distruzione delle centrali di energia per lasciare bambini, anziani, donne, uomini al freddo del gelido inverno di quei territori, di fronte alla devastazione di Gaza, dove neonati al freddo muoiono assiderati, il desiderio di pace è sempre più alto e diviene sempre più incomprensibile e ripugnante il rifiuto di chi la nega perché si sente più forte». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio agli italiani di fine anno.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha iniziato il suo discorso di fine anno agli italiani dalla Sala 'alla Vetrata del Quirinale con una copia della Costituzione poggiata sul tavolo alla sua destra. Uno degli elementi della scenografia è la foto simbolo della vittoria del referendum per la Repubblica, il 2 giugno 1946. L'immagine di Federico Patellani ritrae una ragazza sorridente che sventola il Corriere della Sera, col titolo: «E' nata la Repubblica italiana». Alle spalle di Mattarella ci sono le bandiere dell’Italia, dell’Europa e della presidenza della Repubblica.

 «Nell’anno che si presenta ricorderemo gli ottant'anni della Repubblica. Ottant'anni sono pochi se guardati con gli occhi della grande storia ma sono stati decenni di alto significato. Sfogliamo velocemente un album immaginario della storia della Repubblica, come talvolta si fa quando ci si ritrova in famiglia. Il primo fotogramma del nostro viaggio è rappresentato dalle donne. Il segno dell’unità di popolo, infatti, fu simbolicamente impresso dal voto delle donne, per la prima volta chiamate finalmente alle urne. Quel segno diede alla Repubblica un carattere democratico indelebile, avviando un percorso, ancora in atto, verso la piena parità».

«Le immagini della firma dei Trattati di Roma, nel 1957, consegnano un successo e un altro momento decisivo, con l’Italia in prima linea nella costruzione della nuova Europa - ha continuato -. Proprio l’Europa e le relazioni transatlantiche, con il piano Marshall, sono i due pilastri della ricostruzione. L'Unione Europea e l’Alleanza Atlantica hanno coerentemente rappresentato - e costituiscono - le coordinate della nostra azione internazionale»

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno agli italiani ha richiamato la «grande stagione di riforme» che ha cambiato «il profilo dell’Italia. La riforma agraria, il Piano casa, il cui ricordo richiama le difficoltà delle giovani coppie a trovare casa oggi nelle nostre città. Gli anni del miracolo economico ci presentano in primo piano i volti degli operai delle fabbriche e di quelli impegnati a realizzare le grandi infrastrutture che modernizzano il Paese», ha aggiunto.

I sentimenti di «gioia, orgoglio e appartenenza» che sa regalare lo sport, saranno rivissuti con le Olimpiadi e le paralimpidi invernali di Milano-Cortina. «Anche lo sport - ha affermato Mattarella - ha un posto di grande rilievo nel nostro album. Storie e atleti indimenticabili. I protagonisti delle Olimpiadi di Roma del '60, nelle quali l’Italia, per prima, introduce la partecipazione paralimpica. Lo sport, dunque, ha contribuito alla crescita del Paese, a regalarci momenti di gioia, di orgoglio, di appartenenza. Così come accade sempre ascoltando risuonare l'inno italiano in una premiazione. Tutto questo si rinnoverà ancora una volta con i giochi di Milano - Cortina. La diffusione dello sport, oltre al messaggio di pace, amicizia, inclusione che esprime, è un potente antidoto alla violenza giovanile e alle droghe».

«L'Italia della Repubblica è una storia di successo nel mondo. Possiamo e dobbiamo esserne orgogliosi. Possiamo perché questa storia è frutto del sacrificio, dell’impegno, della partecipazione di tante generazioni di italiane e italiani. Ognuno ha messo la sua tessera in quel mosaico. In ogni casa, in ogni famiglia c'è una storia da raccontare».

«Nessun ostacolo è più forte della nostra democrazia. Desidero rivolgermi, particolarmente, ai più giovani. Qualcuno - che vi giudica senza conoscervi davvero - vi descrive come diffidenti, distaccati, arrabbiati: non rassegnatevi. Siate esigenti, coraggiosi. Scegliete il vostro futuro. Sentitevi responsabili come la generazione che, ottanta anni fa, costruì l’Italia moderna. Auguri! Buon 2026!»

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