Sabato 06 Settembre 2025 | 17:44

Conte: «M5S fuori da giunta regionale pugliese per chiedere pulizia alla politica» Emiliano: «Non era indispensabile». Schlein irritata chiede netto cambio di fase

 
Redazione online (foto Donato Fasano)

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Redazione online (foto Donato Fasano)

Conte: «Cinque Stelle fuori dalla giunta Emiliano per chiedere pulizia alla politica»

«Non combattiamo solo Meloni e soci, non facciamo sconti nemmeno a chi è nel nostro campo. Vogliamo dare una fortissima scossa, è il momento di fare pulizia e tabula rasa. Dobbiamo estirpare la cattiva politica»

Giovedì 11 Aprile 2024, 13:37

20:31

BARI - «Stiamo leggendo pagine di politica che sono anche di cronaca giudiziaria che fanno tremare i polsi.
Non combattiamo solo Meloni e soci, non facciamo sconti nemmeno a chi è nel nostro campo. Vogliamo dare una fortissima scossa, è il momento di fare pulizia e tabula rasa. Dobbiamo estirpare la cattiva politica. Rinunciamo al nostro ruolo di governo, rimettiamo tutte le deleghe» nella Regione Puglia. Lo ha detto il leader del M5S, Giuseppe Conte a Bari, all’indomani della nuova tornata di arresti che questa volta ha coinvolto, tra gli altri, l’ex assessore regionale Alfonso Pisicchio e suo fratello Enzo.

Il Movimento 5 stelle è nella maggioranza che sostiene il presidente della Regione, Michele Emiliano, ed è nella giunta regionale con una sua rappresentante, Rosa Barone, assessora al Welfare, e con una consigliera che ha la delega alla Cultura, Grazia di Bari. Mentre Cristian Casili è vicepresidente del Consiglio regionale.

«Ci poniamo fuori dal perimetro di maggioranza, ma lavoriamo sul protocollo e il patto di legalità - ha continuato Conte -. Noi ragioniamo in modo elementare: a Bari abbiamo un candidato sindaco che non abbiamo proposto noi, è stato proposto inizialmente dalle civiche, da Sinistra italiana, noi siamo arrivati dopo. E’ una persona stimabilissima che ha costruito in questi mesi un progetto per la città, noi ne abbiamo preso atto e sarebbe una follia oggi abbandonare una candidatura del genere».  Così il leader del M5S confermando il suo sostegno alla candidatura di Michele Laforgia a sindaco di Bari, dopo l’annullamento delle primarie con l’altro candidato del centrosinistra, Vito Leccese. 
«Invito tutte le forze politiche anche coloro che non hanno espresso ragioni ostative a questa candidatura - ha detto - a fare un supplemento di riflessione. In questo momento difficilissimo per Bari, Laforgia è l’unico candidato che possa rilanciare un governo della città che sia rispondente ai bisogni dei cittadini». 

«Il M5s non è soltanto il movimento della prima fase che si limitava a gridare onestà, che ha fatto della battaglia della legalità il fulcro della sua azione politica. Noi siamo in una nuova fase, sin qui abbiamo fatto la scelta di contribuire al governo di questa regione. Quindi è anche con rammarico che oggi si interrompe questo lavoro e questo grande contribuito che abbiamo dato. Noi siamo entrati in giunta anche perché il presidente Emiliano ha una storia come pm che ha combattuto le mafie e perché ha una storia in termini di affinità politica rispetto a principi e valori che per noi sono importanti, penso al welfare, alla giustizia sociale, alla giustizia ambientale. Non disconosciamo le ragioni politiche che ci hanno indotto a fare la scelta di entrare in giunta e non disconosciamo il lavoro che è stato fatto. Però oggi chiudere gli occhi sarebbe un’assurdità e non sarebbe possibile per la nostra storia».

A proposito della decisione di uscire dalla maggioranza di centrosinistra in Puglia: «non ci limitiamo più a dire che siamo per la legalità e a chiedere onestà ma ci assumiamo la responsabilità di contribuire alla disinfestazione e all’opera di pulizia nel mondo politico. Non è una decisione nel segno dell’antipolitica - ha aggiunto - ma oggi che siamo nelle istituzioni vogliamo la buona politica. Non abbiamo mai imbarcato acchiappavoti, abbiamo anche noi la lista di capibastone che hanno pacchetti precostituiti di voti che ci hanno offerto dappertutto e abbiamo sempre rifiutato. Noi siamo impermeabili a questo modo di fare, questa è cattiva politica. Abbiamo rinunciato anche a finanziatori, - conclude - ma non sapete quanti finanziatori sono venuti che ci volevano finanziare le campagne elettorali, abbiamo sempre rifiutato lavorando con le micro donazioni degli iscritti. Noi siamo quelli che hanno candidato campioni alla mafia».

EMILIANO: NON ERA INDISPENSABILE

«Non era indispensabile l’uscita del M5S dalla giunta per ribadire i nostri comuni convincimenti. Sono schierati per la legalità anche gli altri partiti e componenti della nostra coalizione. Questo è il segno che la linea da seguire è chiara a tutti, dentro e fuori le istituzioni, perché ciò che emerge dalle inchieste di questi giorni, è che bisogna ulteriormente rafforzare e dare nuovo impulso a quanto già realizzato in questi anni in tema di anticorruzione, vigilanza, antimafia e prevenzione. E che questo non deve essere un tema divisivo della politica ma un obiettivo comune". Lo ha detto il governatore pugliese Michele Emiliano.

SCHLEIN IRRITATA: CHIEDIAMO A EMILIANO DI APRIRE NETTO CAMBIO DI FASE IN PUGLIA

«Forte irritazione della segretaria per le vicende giudiziarie emerse in questi giorni. Schlein ha chiesto massimo rigore e atti concreti al Pd pugliese che ci sta già lavorando e al presidente Michele Emiliano di aprire un netto cambio di fase in Puglia. Già nei giorni scorsi a Bari aveva detto che bisogna tenere lontani trasformisti e interessi sbagliati e che serve rispetto per la  comunità democratica fatta da tanti amministratori e militanti che hanno gli anticorpi per scardinare la cattiva politica». È  quanto si legge in una nota del Partito Democratico.

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