BARI - Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, è giunto al Sacrario militare dei caduti d’oltremare di Bari per partecipare, in rappresentanza del Presidente della Repubblica, alle celebrazioni per il giorno dell’Unità nazionale e delle Forze armate.
Sono presenti, fra gli altri, il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, in rappresentanza del governo, il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il sindaco di Bari Antonio Decaro.
Dopo aver ricevuto gli onori all’ingresso del Sacrario, La Russa deporrà una corona di alloro ai piedi dell’altare e successivamente si sposterà per la firma dell’albo d’onore. Seguiranno la Santa messa e i discorsi delle autorità. Al termine della cerimonia.
Il Sacrario di Bari raccoglie i resti di oltre 75mila soldati, marinai e aviatori caduti nei due conflitti mondiali, di cui 41mila ignoti.
(foto e video Donato Fasano)
«Questa non è una giornata di celebrazione del passato, ma è la permanente volontà dell’Italia, con l’aiuto delle forze armate, di tenere alto il valore dell’unità nazionale e, quindi, ricordare che il 4 novembre fu giornata di pace, di pace voluta anche dall’impegno delle nostre forze armate». L’augurio è «che la pace ci sia sempre». Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a margine della celebrazione per il giorno dell’Unità nazionale e delle forze armate nel Sacrario militare dei caduti d’oltremare di Bari.
«Siamo qui per onorare e rendere omaggio all’unità nazionale e alle forze armate, un’unità indissolubile fra la nostra patria e quanti si sono dedicati e si dedicano quotidianamente alla sua difesa. Come ci ha ricordato recentemente anche il presidente Mattarella, la pace è un valore da coltivare e preservare». Lo ha detto il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, nel suo discorso durante la celebrazione per il giorno dell’Unità nazionale e delle forze armate nel Sacrario militare dei caduti d’oltremare di Bari.
«Riponiamo nelle donne e negli uomini in divisa il fondamentale compito di costruire la pace - ha aggiunto - valore fondante della nostra Costituzione anche in un contesto internazionale sempre più difficile». Fitto ha ricordato "l'impegno delle nostre forze armate attraverso le missioni all’estero» che con spirito di sacrificio «svolgono il compito di difendere la patria e proteggere le popolazioni civili a rischio» e che quotidianamente sorvegliano «i monumenti e le strade della nostre città affinché siano garantite le libertà e il sereno svolgimento delle nostre vite».
«Il 4 novembre 1918 - ha ricordato - gli italiani rientrano in possesso di Trento e Trieste portando a compimento il processo di unificazione nazionale al quale le nostre forze armate hanno collaborato con spirito di sacrificio. Per questo non dobbiamo considerare il 4 novembre solo come un atto celebrativo, ma come un momento di condivisione del nostro senso di appartenenza».
«Siamo consapevoli delle difficoltà della sfida di restituire la pace nei territori in cui siamo impegnati. Governo e forze armate sono unite in questo progetto ambizioso ispirato dai valori della Costituzione e dei principi del diritto internazionale». Lo ha detto il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, nel suo discorso durante la celebrazione per il giorno dell’Unità nazionale e delle forze armate nel Sacrario militare dei caduti d’oltremare di Bari. «La nostra partecipazione alle organizzazioni internazionali - ha aggiunto - e la nostra vocazione di proteggere le popolazioni civili inermi il cui futuro è a rischio muovono seguendo questi principi». «Il nostro Paese - ha sottolineato - contribuisce con generosità alle operazioni di pace in tutto il mondo, il nostro impegno sul campo e la nostra leadership sono quotidianamente apprezzate e riconosciute sia in ambito Nato sia a livello europeo e nel contesto delle Nazioni Unite».
«Il mantenimento della pace richiede uno sforzo costante - ha continuato Fitto- in scenari che rischiano di deflagrare con conseguenze gravissime, come dimostrano le crisi attualmente in corso», ovvero «l'aggressione della Russia all’Ucraina e più recentemente la crisi che sta vivendo il Medioriente».
In questo contesto, ha evidenziato il ministro, «un pensiero di vicinanza va ai nostri militari impegnati nella missione Unifil che da anni assicurano il mantenimento della pace e della sicurezza in una regione difficile come quella del Libano meridionale».
«Quest’anno questa giornata è particolarmente importante perché viviamo un momento difficile e drammatico per il panorama internazionale. Il riconoscimento dell’impegno delle nostre forze armate per la pace, come la nostra Costituzione sottolinea, oggi trova la sua giusta occasione e il governo è particolarmente attento a quello che i nostri, al di fuori dell’Italia ma anche nel nostro Paese, fanno perché sia mantenuto un livello di pace importante». Lo ha detto il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, a margine della celebrazione per il giorno dell’Unità nazionale e delle forze armate nel Sacrario militare dei caduti d’oltremare di Bari.
«Forse - ha aggiunto - non avevamo percepito come in un giorno possa accadere un evento che sconvolge gli equilibri. Quello che è accaduto in Ucraina e in Israele ci dà l’idea di come la pace debba essere costantemente oggetto di attenzione e monitoraggio, sulla pace non ci si può distrarre».
«Questo - ha detto Sisto - sarà il filo rosso del rapporto fra gli Stati, in vista di una collaborazione internazionale che vede uno stato di necessità. Oggi c'è bisogno di cooperare non solo per imparare dagli altri, ma per verificare se la tenuta del proprio Paese sia conforme ai principi che devono regolare lo stare insieme».
«Il 4 novembre è la festa della vittoria dell’Italia nella prima guerra mondiale, che completò le guerre risorgimentali. Ma è anche un monito, che parte proprio da un cimitero di guerra, sull'orrore della guerra e sulla sua inutilità. Questi due sentimenti, la gratitudine verso chi è caduto per il Paese, e la nostra volontà di pace, oggi si incarnano in questa manifestazione dove il popolo italiano incontra le sue forze armate chiedendo pace, giustizia e libertà». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, partecipando alle celebrazioni per la giornata dell’unità nazionale e delle forze armate nel Sacrario di Bari.
A POTENZA TRICOLORE DONATO ALLA SCUOLA DI PICERNO
Il prefetto Michele Campanaro, ha consegnato stamani, a Potenza, all’Istituto Comprensivo di Picerno la bandiera nazionale a margine della cerimonia per la giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate. Il rappresentante del governo, insieme al governatore lucano, Vito Bardi, e alle autorità militari ha deposto una corona sul monumento ai caduti nel parco di Montereale nel capoluogo lucano.
«Questa giornata - ha detto Campanaro - è testimonianza esplicita del legame stretto e intenso tra il Paese e la sua componente militare: donne e uomini che oggi prestano servizio esattamente come i valorosi soldati che combatterono, oltre un secolo fa, nel più terribile conflitto europeo. La Carta Costituzionale ha reso questo sentimento di vicinanza ancora più forte. E noi - ha concluso - coinvolgiamo direttamente le scuole per diffondere il messaggio di pace e per far comprendere il valore del sacrificio dei tanti morti in guerra. Speriamo possa essere un antidoto ai rischi legati alle minacce delle nuove guerre di oggi».
La giornata potentina è stata caratterizzata dalla manifestazione «Caserme aperte» che ha consentito ai cittadini di visitare il presidio della città, già sede della Caserma Lucania, oggi a disposizione del Comando regionale dei Carabinieri.
In una nota diffusa dall’ufficio stampa, il presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala, ha evidenziato che «con la festa dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate ricordiamo il sacrificio dei nostri padri e dei nostri nonni, che hanno combattuto per unire l'Italia e difendere la nostra Patria. Il 4 novembre - ha continuato - ci ricorda i grandi valori del nostro paese e chi ha dato la propria vita per la nostra libertà e la nostra democrazia. Un ringraziamento particolare poi va alle Forze Armate italiane che, ogni giorno, operano per la sicurezza e per la difesa dei nostri valori. Un invito infine alle giovani generazioni - ha concluso Cicala - che guardino con gratitudine a chi ha lasciato loro un’Italia unita, indipendente, libera, democratica».
LE CELEBRAZIONI A FOGGIA (video Maizzi)
A CONVERSANO LA CERIMONIA CON IL GENERALE MOTOLESE
Stamattina, in piazza della Resistenza, ha avuto luogo la cerimonia per la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. La cerimonia si è svolta davanti al Monumento dei Caduti, una stele che ricorda i militari conversanesi dispersi e caduti nelle grandi guerre, alla presenza del sindaco Giuseppe Lovascio (si è soffermato sul valore della pace in questi tempi terribili), dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche, dell’arciprete don Felice Di Palma (ha letto la Preghiera dei Caduti), di una folta rappresentanza studentesca e della banda cittadina che ha intonato la Marcia del Piave, il Silenzio e l’Inno di Mameli. La cerimonia è stata aperta dal generale Emilio Motolese, croce d’oro al merito dell’esercito (è stato comandante del Reggimento lagunari Serenissima, della Task force nell’ambito dell’operazione Antica Babilonia in Iraq, impegnato in diverse missioni). Nel suo intervento, Motolese ha ricordato il compianto Tonino Patruno, socio dell’associazione Combattenti deceduto di recente, e ha introdotto il tema della giornata: il ricordo del Viaggio del Milite Ignoto da Aquileia in provincia di Udine all’Altare della Patria a Roma. “Ad Aquileia, il 28 ottobre 1921, la mamma di un soldato disperso, Maria Bergamas, scelse tra 11 bare la salma del Milite Ignoto che sarebbe stata tumulata il 4 novembre all’Altare della Patria. Quella salma rappresenta il sacrificio dei caduti di tutte le guerre”. Simbolo della giornata è la riproduzione della campana di Rovereto, la 4^ più grande del mondo (alta 3 metri, pesa 23 tonnellate) che da quasi un secolo, ogni notte emette 100 rintocchi che ricordano i caduti sacrificatisi per la patria.
A BRINDISI ESPOSTI UNIFORMI E CIMELI
n occasione della celebrazione del “4 novembre – Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”, nella centralissima piazza Vittoria del capoluogo, il Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi ha allestito una vetrina in cui sono esposte alcune uniformi e cimeli dell’Arma dei Carabinieri, in particolare la Grande Uniforme Speciale per Ufficiali, l’uniforme ordinaria femminile, l’uniforme di servizio invernale per motociclisti e l’uniforme dell’Aliquota di Primo Intervento.
A MATERA IN PIAZZA NEL SOLCO DELLA MEMORIA
Il sacrificio di quanti si immolarono durante la Prima guerra mondiale, a tutela della Unità del Paese, e l’impegno costante delle Forze armate e a difesa della Costituzione, della libertà e per la pace: sono stati ricordati oggi, a Matera, nel corso di una cerimonia in piazza Vittorio Veneto con la partecipazione di rappresentanti istituzionali, delle associazioni combattentistiche e d’arma, di cittadini e turisti.
La ricorrenza del 4 novembre ha avuto i momenti solenni nella deposizione di corone di alloro al Monumento ai Caduti del primo conflitto mondiale e al cippo di via Lucana, dove furono trucidate civili nella ex caserma della Milizia, fatta esplodere dalle truppe tedesche il 21 settembre 1943.
Per l’occasione, i cittadini hanno potuto visitare la Caserma dei Carabinieri, di sabato per tutto il mese di novembre. Sarà visitabile anche il «Museo storico dei cimeli di guerra», allestito nella sede dell’Associazione invalidi e mutilati di guerra invia Francesco D’Alessio, ma nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 10 alle 12.