«Non può immaginare cosa darei per rivedere e abbracciare mio padre, anche solo per un’ora al mese, pure con la videosorveglianza». Rita Dalla Chiesa, deputato di Forza Italia eletta in Puglia, spiega alla «Gazzetta» la sua ferma opposizione alla abrogazione del 41 bis, rammentando, con pudore e emozione, la profondità del suo dolore, ormai ultra quarantennale, per la strage di via Carini a Palermo, nella quale fu trucidato il padre, il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Ieri l’esponente berlusconiana ha commentato su Twitter le polemiche sul caso dell’anarchico Alfredo Cospito, connesse al dibattito sulle limitazioni presenti nell’ergastolo ostativo: «Chi sta al 41 bis - ha scritto sui social - può avere un colloquio una volta al mese con un familiare. Chi, invece, è figlio, moglie, fratello o madre di chi è stato ucciso da quell’“ospite” del 41bis, se vuole parlare con il proprio caro deve andare a trovarlo al cimitero».
Onorevole, che piega ha preso la discussione sul caso dell’anarchico detenuto nel carcere di Opera?
«In parlamento c’è un clima elettrizzato. La maggioranza è unita: il 41 bis non si tocca. Ma c’è anche un risvolto di umanità da non trascurare»...