BARI - Un altro barese alla conquista di incarichi nazionali. Angelo Domenico Perrini è stato nominato presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri. «Assieme a tutti i colleghi del Consiglio faremo quanto è necessario per portare avanti gli interessi della categoria in un momento complesso per la professione, anche in relazione a norme non ancora rese stabili», sono state le sue prime dichiarazioni rese a caldo dopo la nomina del Consiglio. Angelo Domenico Perrini, Mimmo per gli amici, è un professionista di lungo corso: 50 anni di professione, senatore dell'Ordine degli ingegneri di Puglia di cui è stato presidente dal 2009 al 2016, ha vissuto i tanti cambiamenti che la professione ha subito in questi decenni.
«Quando mi sono laureato esisteva solo l’ambito dell’ingegneria civile – spiega –, oggi le competenze ingegneristiche spaziano dalla biomedica all'informatica, ma con un problema che si deve assolutamente risolvere: l’assunzione di responsabilità. Sarà la mia battaglia e la sfida che la categoria deve accettare e saper portare avanti. Non si può permettere che da una parte ci sia un ingegnere che progetta un edificio e se ne debba (giustamente) assumere le responsabilità e dall’altra chi progetta un software o un altro strumento e per il quale valgono regole diverse». La professione cambia ed è chiamata a darsi nuove regole. «La figura dell’ingegnere oggi sta attraversando un profonda crisi – conferma Perrini -, bisogna difendere la professione dal punto di vista etico e valorizzandola. Prendiamo l’oggi, ci sono tantissimi colleghi che hanno portato avanti progetti rispondendo ai vari bonus nazionali, che hanno portato avanti investimenti e che ora si trovano senza la possibilità di riscattare i loro crediti. Una situazione che deve essere risolta. Lo Stato non può da una parte tendere la mano, con norme che sembrano sostenere il lavoro, e dall’altro togliere il sostegno, cambiando le regole in corso d'opera. I liberi professionisti hanno dovuto pagare imposte su qualcosa che non hanno incassato».
Per non parlare di tutto il discorso legato al dissesto idrogeologico. «Il ruolo dell'ingegnere è essenziale nella salvaguardia del territorio – mette in evidenza Perrini -, purtroppo per responsabilità non nostre sempre per interventi a valle e non a monte del problema. In questo Paese si deve correre per tamponare le emergenze come nel caso della tragedia di Casamicciola. Invece di ascoltare i consigli degli specialisti. Il tutto nell'ottica di essere utili alla società che poi è la funzione primaria degli ingegneri».