«Salve, è possibile prenotare un tavolo per due? Per che ora? Le 21, grazie. Si figuri, a più tardi». La conversazione è fra le più frequenti della nostra quotidianità. In fondo, cosa c’è di meglio di una cena romantica o con gli amici dopo una lunga giornata di lavoro?
La riapertura dei ristoranti nel post Covid poi ci ha reso più consapevoli dell’importanza della condivisione del buon cibo a tavola. Eppure, non sempre tutto fila liscio come l’olio. Il fenomeno si chiama “no-show” ed è diventato fra i peggiori incubi per chef e ristoratori. Prenotare un tavolo e non presentarsi all’orario indicato (né successivamente) senza avvisare il ristorante del mancato arrivo è diventata purtroppo una spiacevole quanto diffusa tendenza.
Una vera spina nel fianco per i titolari dei ristoranti che riservano dei posti, occupandoli inutilmente e rifiutando altri clienti. Dalla semplice dimenticanza all’imprevisto dell’ultimo momento, resta di fatto che basterebbe una semplice telefonata di cortesia per abbattere i numeri di quella che si è rivelata una vera e propria cattiva abitudine italiana.
Qualche mese fa era stata “TheFork”, fra le più rappresentative piattaforme di prenotazione online dei ristoranti, a puntare i riflettori sulla questione e ad indagare sui numeri recenti.
I risultati erano stati in generale incoraggianti: nell’ultimo anno (marzo 2021-marzo 2022) solo il 3,4% delle prenotazioni online si era tramutato in un mancato arrivo al ristorante, con l’Italia addirittura fra i Paesi europei più virtuosi, seconda solo alla Svizzera e prima delle vicine Francia, Spagna e Portogallo. Nel dettaglio dell’indagine era però emerso che l’area più rispettosa delle prenotazioni è il Nord Ovest con il 2.8%, seguita dal Nord Est e dal Centro. Tra le regioni prime della classe si erano distinte Marche, Friuli-Venezia Giulia, Molise e Trentino Alto Adige. E il Sud? Maglia nera per il Meridione d’Italia, con Puglia e Basilicata grandi assenti nel ventaglio delle regioni diligenti. Il sondaggio commissionato da TheFork aveva preso in considerazione lo strumento della prenotazione online, decisamente meno diffuso nel Mezzogiorno, dove la telefonata resta il modo più semplice e diffuso di prenotare un tavolo.
L’impegno verbale con il ristorante in questo caso non è tracciabile e il fenomeno non è completamente decifrabile.
Dare forfait in molti casi significa arrecare al ristorante un danno economico non indifferente e difficilmente rimediabile al momento, soprattutto all’indomani della pandemia con il numero dei posti a sedere sensibilmente ridotto. Insomma, dagli stellati Michelin ai fine dining, dalle pizzerie alle trattorie, i no-show non risparmiano proprio nessuno.
Ma cosa si nasconde dietro questa mancanza di rispetto? Fra le motivazioni più indicate dai clienti interrogati non mancano acute forme di distrazione e semplici dimenticanze, così come i cambi di programma o il senso di vergogna nell’annullare l’appuntamento. Solo nel peggiore dei casi subentra il menefreghismo assoluto.
L’appello è comunque unanime: non è forse il caso di tornare alle buone maniere?