BARI - Una sede periferica a Ugento, in cui ci sarebbero appena tre dipendenti, che non si riesce a chiudere per via di «resistenze anche politiche». Un immobile di Bari concesso in comodato ai carabinieri forestali, gratuitamente, in violazione delle norme in materia e con il rischio di un danno erariale. E ancora le agenzie che occupano immobili regionali senza titolo. Non ci sono soltanto le locazioni per 1,2 milioni stipulate con la Fiera del Levante tra i presunti sprechi della Regione emersi lunedì con l’audizione in commissione Bilancio chiesta dal presidente, Fabiano Amati, nell’ambito delle verifiche sull’operato dell’ex dirigente Mario Lerario, arrestato a dicembre dopo aver incassato una mazzetta.
«Non sono riuscita a ottenere un passaggio di consegne dettagliato dalla sezione Provveditorato», ha riconosciuto la nuova dirigente Costanza Moreo. «Ho verificato - ha detto - che presso le nostre sedi sono allocate agenzie, enti in qualche modo riconducibili alla Regione Puglia che non si capisce in base a quali titoli sono lì. Dobbiamo cercare di stabilire regole certe per l’utilizzo degli immobili, perché a mio avviso occorre che la giunta dia degli indirizzi operativi per cercare di razionalizzare i costi perché non è possibile che le agenzie stiano presso le nostre sedi senza pagare».
È questo il motivo per cui la Regione ha in un certo senso «sfrattato» i carabinieri forestali da un appartamento di Bari, che i militari occupano sulla base di un «contratto di comodato gratuito che non risulta registrato. Il 15 febbraio ho inviato recesso perché pur trattandosi dei carabinieri, se non c’è un corrispettivo non possiamo lasciarli gratuitamente. I carabinieri, sebbene sorpresi, si sono dichiarati disposti a lasciare l’immobile dopo aver chiesto disponibilità di un altro immobile all’Agenzia del Demanio».
E poi c’è il caso di un appartamento affittato a Ugento «che sarebbe utilizzato dall’assessorato alla Formazione professionale» per 8.500 euro l’anno più le spese. Non è chiaro che senso abbia, se non per una vecchia consuetudine: quella di permettere ad alcuni dipendenti, i cosiddetti missionari, di percepire una indennità di trasferta per recarsi a Bari dove lavorano con i gruppi politici. E Ugento è il posto più lontano possibile dal capoluogo. «Qui - ha detto la dirigente - ho rappresentato le mie perplessità. Visto che c’è la sede regionale di viale Aldo Moro a Lecce, assolutamente sotto-utilizzata, non è opportuno che si mantenga questa sede a Ugento. Seppur con le resistenze del dipartimento Formazione professionale, che mi ha scritto dicendo che il personale tra due anni e mezzo va in pensione, ho avviato il recesso, però ci sono resistenze anche politiche. Inutile nasconderlo».
Amati ha chiesto alla Regione di procedere a una revisione delle locazioni, evidenziando in particolare che con una rinegoziazione con la Fiera del Levante «si potrebbe ottenere un dimezzamento degli attuali costi». Ovvero i circa 1,2 milioni di euro di cui la Regione si fa carico per il fitto dei padiglioni istituzionali, di quelli destinati all’assessorato alla Cultura e anche di alcuni spazi tuttora vuoti. Lerario stava per riconoscere alla Fiera altri 203mila euro a fronte della mancata effettuazione di alcuni servizi (tra cui guardiania e verde) che la Regione si era accollata insieme al fitto degli spazi: la nuova dirigente ha bloccato la firma di questo nuovo accordo. E adesso la Regione dovrà pagare alla Fiera, da aprile a dicembre, 111mila euro al mese per il fitto dei padiglioni occupati dall’ospedale Covid: la spesa totale, che comprende le utenze, è stata stimata in 1,8 milioni.