Mercoledì 22 Ottobre 2025 | 17:20

Regione Puglia, sì del Consiglio a rimodulazione scaglioni Irpef

Regione Puglia, sì del Consiglio a rimodulazione scaglioni Irpef

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

La Puglia ha un nuovo Consiglio: Stefanazzi confermato capo di gabinetto.

Con la nuova rideterminazione sono stati stabiliti quattro scaglioni di reddito, di cui il primo fino a 15 mila euro, il secondo fino a 28 mila euro, il terzo fino a 50 mila euro ed il quarto oltre i 50 mila euro

Martedì 22 Marzo 2022, 17:32

19:05

BARI - Il Consiglio regionale pugliese ha approvato a maggioranza, con 29 voti favorevoli e 8 contrari, il disegno di legge di adeguamento degli scaglioni e delle aliquote dell’addizionale regionale all’Irpef. L’assessore al bilancio Raffaele Piemontese è intervenuto per illustrare il provvedimento, evidenziando che «la Regione Puglia, nell’uniformare l’articolazione degli scaglioni di reddito dell’Irpef alla legge statale, ha apportato modifiche alle maggiorazioni dell’aliquota base dell’addizionale regionale, mantenendo inalterata la pressione fiscale generale». Ha poi precisato che «la Puglia è la Regione più virtuosa con una tassazione tra le più basse rispetto alle altre Regioni d’Italia». Con la nuova rideterminazione sono stati stabiliti quattro scaglioni di reddito, di cui il primo fino a 15 mila euro, il secondo fino a 28 mila euro, il terzo fino a 50 mila euro ed il quarto oltre i 50 mila euro. La tassazione resterà invariata per i redditi ricadenti nel primo e secondo scaglione, ci sarà una riduzione dello 0,08% sui redditi del terzo scaglione e un aumento dello 0,13% sui redditi d’importo superiore ai 50 mila euro. 

Lega e Fratelli d’Italia hanno votato contro il disegno di legge di adeguamento degli scaglioni e delle aliquote dell’addizionale regionale all’Irpef e chiedono di «ridurre le tasse ai cittadini» meno abbienti. «E' questo - commenta il capogruppo della Lega, Davide Bellomo - il reale obiettivo che la politica regionale deve perseguire. Il problema non è la ricalibrazione delle aliquote per fasce di reddito. Non c'è nessuno dotato di buon senso che possa sostenere che chi guadagna di meno deve pagare di più e viceversa. Il vero correttivo legislativo che va apportato è una significativa diminuzione della pressione fiscale per i contribuenti della nostra regione. E’ questa la prima cosa da fare, a questo devono mirare le prossime manovre di bilancio. Redistribuire, secondo calcoli meritori, dovrebbe attenere soltanto a una fase successiva. Altrimenti rientriamo nello schema classico dello specchietto per le allodole». Anche per Zullo «poteva essere l'occasione per una scelta politica ed essere l’opportunità per mantenere solo l’aliquota fissa (1,23%) e abolire per tutti la maggiorazione dalla quale la Regione Puglia ricava 70 milioni di euro». Dal Pd, invece, Fabiano Amati, bacchetta centrodestra e centrosinistra: «C'è un’ostinazione incomprensibile - dice - da un lato si chiede di ridurre le tasse, cosa buona e giusta, e dall’altra non si ha il coraggio di proporre, combattere o sostenere l’eliminazione degli sprechi farmaceutici, dei Consorzi di bonifica e degli extra Lea, molti dei quali non servono ai malati. E quando nel dibattito politico non si prende posizione sugli sprechi, magari presentando emendamenti formali e riducendo il tutto a polemica o provocazione politica, vuol dire che l’intento è la strumentalizzazione del sudore da lavoro delle persone, ossia ciò che porta i soldi nelle casse pubbliche».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)