Toccherà al moderato Piero Bitetti guidare la città di Taranto per i prossimi 5 anni. Il risultato delle elezioni comunali non ammette discussioni ed è il frutto di due circostanze oggettive.
La prima: Bitetti alcuni mesi fa è stato cacciato dalla presidenza del Consiglio comunale con una manovra di Palazzo politicamente inqualificabile e giuridicamente dubbia, pur avendo svolto il suo ruolo senza partigianeria o scivoloni. Ha potuto così presentarsi agli elettori rivendicando coerenza e linearità. Poi governare non sarà semplice, per la coalizione a campo larghissimo di cui è a capo e per le scadenze urgenti da affrontare, Ilva su tutte. Dovrà ricucire una città lacerata, valorizzando le energie migliori.
La seconda: il centrodestra ha fatto di tutto per perdere, riuscendoci puntualmente come da 20 anni a questa parte. Le divisioni del primo turno non sono state ricomposte dall’apparentamento, calato dall’alto e mal digerito dalla base e da certi dirigenti che venerdì scorso, sul palco del comizio di chiusura del candidato sindaco Francesco Tacente, avevano la faccia dei condannati al patibolo.
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