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Da Bari a Roma
per il concorsone Inps
«Poveri noi ragazzi»

 
Rita Schena

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Rita Schena

concorso inps a Roma

Candidati al concorso Inps a Roma

Mercoledì 28 Febbraio 2018, 17:41

BARI - «L'impresa» di raggiungere la Capitale da Bari con i «disagi causati dalla neve», la prova che «inizia con cinque ore di ritardo» e la risposta «non avete il diritto di protestare» a chi lamentava una «cattiva» organizzazione, «mi hanno dato il colpo di grazia: poveri noi ragazzi italiani».
A parlare è Maria Luisa De Giosa, 30enne barese che ieri affrontato, insieme a migliaia di altri colleghi che «sognano il posto fisso», la prima prova preselettiva del concorsone bandito dall’Inps, dopo dieci anni, per analista di processo e consulente professionale. Ci proveranno in tutto, anche oggi nella seconda e ultima giornata del concorso, 22mila persone.

Ieri Maria Luisa era nel turno pomeridiano e alla fine ha potuto raggiungere Bari, dopo «aver rischiato di perdere l'aereo», solamente in nottata. Questa mattina racconta che i «cancelli della Fiera di Roma sono stati aperti alle 14 ma la prova è iniziata soltanto alle 18.45, minuto più, minuto meno. Molti di noi, verso le 18, volevano rinunciare perché altrimenti avrebbero perso aerei e treni per tornare a casa».
A chi «ha protestato, a mio parere legittimamente - sottolinea Maria Luisa - è stato detto 'non ne ha il diritto': parole udite da tutta la platea dei candidati - evidenzia - parole sconfortanti e dure da digerire per chi, come me, considera il diritto, che ha da sempre animato la mia vita, libertà».

De Giosa precisa che «l'inps solo qualche giorno prima della prova ci ha informato che avremmo dovuto rispondere a 60 domande in 60 minuti», ma «non ci ha fornito nessun’altra delucidazione: nè il punteggio da attribuire a risposta esatta, omessa o sbagliata, né quante alternative di risposta avremmo avuto». Inoltre, dopo una preparazione di mesi sui libri e in ogni disciplina, «ci chiedono di contare i numeretti nelle figure geometriche per capire con che logica siano collegati tra loro, oppure di abbinare logicamente le parole, o far ruotare le la lancette degli orologi nella maniera giusta». Per Maria Luisa, insomma, i candidati devono «dimostrare un sapere enciclopedico che sa sempre più di 'inumano'».

Tornata a casa «stanca e stremata», Maria Luisa ha pensato che quella di ieri è stata «una giornata da dimenticare: mi sono sentita svuotata». «Tante altre sono state le volte in cui mi sono sentita sconfitta - sottolinea - ma mai come questa qui». Maria Luisa è arrivata a Bari «alle 00.46, sfinita fuori e dentro, senza poter prendere sonno perché la stanchezza fisica - spiega - accompagnava quella che invade la tua anima e ti porta a riflettere sul futuro». «Non so come sia andata - conclude - ma io e i miei colleghi ce l’abbiamo messa tutta». (di Vincenzo Chiumarulo, ANSA) 

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