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Gentiloni su Ilva: sì al dialogo
ma non far fuggire investitori

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Gentiloni su Ilva: sì al dialogoma non far fuggire investitori

Rispetto gli enti locali ma qui parliamo di un investimento che salva 10/15mila posti di lavoro e investe tantissimo per bonificare una delle zone più inquinate al mondo

Mercoledì 31 Gennaio 2018, 09:08

13:20

«Non posso credere ci sia un rischio per Ilva. Capisco e rispetto il punto di vista del presidente della Puglia, del sindaco di Taranto: lo interpreto come il tentativo legittimo di ottenere le condizioni migliori, ma qui parliamo di un investimento che da un lato salva 10/15mila posti di lavoro e dall’altro investe tantissimo per bonificare una delle zone più inquinate al mondo. Non credo che gli enti locali lavoreranno per far saltare l’investimento. Noi siamo aperti al dialogo ma tutto possiamo fare tranne che far scappare gli investitori». Lo ha detto Paolo Gentiloni a Uno Mattina, in relazione all'ultimo scontro con Regione Puglia e Comune di Taranto dopo il no del Governo arrivato lunedì sera alla proposta fatta dagli enti locali di un nuovo accordo che in pratica riscrivesse il decreto Ilva.

Circostanza che ha suscitato l'ira del sindaco di Taranto il quale, oltre a disertare il tavolo sulla città di Taranto col ministro De Vincenti, ha evocato la possibilità di ripresentare al Tar la richiesta cautelare che imporrebbe lo spegnimento del siderurgico di Taranto. Naturalmente il ricorso principale resta in piedi, ci si appella ancora al Presidente della Repubblica. 

Ieri a Via Veneto, nella sala degli arazzi dentro al palazzo, i manager di ArcelorMittal e di Am InvestCo si diffondono sul modello organizzativo del loro sito di Gand in Belgio (Gent in fiammingo), fiore all’occhiello della galassia Mittal, di cui Matthieu Jehl, nominato qualche mese fa Ceo di Am InvestCo, è stato capoazienda. Taranto avrebbe un modello organizzativo simile a quello di Gand, ma di Taranto si parla solo in termini molto generali. Del resto i manager di Mittal non hanno ancora potuto fare una due diligence approfondita perché manca l’ok dell’Antitrust. Fino ad allora, la vendita non è chiusa e ArcelorMittal resta un concorrente di Ilva, il più temibile.

Intanto, il ministero dell'Ambiente fa sapere che «è stata convocata per il 13 febbraio la prima riunione dell’Osservatorio Permanente per il Monitoraggio dell’Attuazione del Piano Ambientale dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto. Sono stati invitati a partecipare - si legge nel comunicato - i rappresentanti dei Ministeri dello Sviluppo economico e della Coesione territoriale e del Mezzogiorno, della Prefettura, della Provincia e del Comune di Taranto, del Comune di Statte, di ISPRA, della Struttura commissariale e di AmInvestco. La Regione Puglia - conclude la nota - più volte invitata a nominare un proprio rappresentante, non ha ritenuto di provvedere».

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