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Ilva, ok del Consiglio Puglia
a Emiliano: rinviato voto odg

 
Franco Giuliano

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Franco Giuliano

Consiglio Puglia: bilancio approvato a tarda notte

Martedì 09 Gennaio 2018, 18:35

BARI - La maggioranza di centrosinistra, con sole due defezioni, ha sostenuto la richiesta del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di rinviare la votazione in Consiglio regionale sugli ordini del giorno legati all’Ilva che, tra l’altro, chiedevano il ritiro del ricorso al Tar contro il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm). La votazione è arrivata lo stesso giorno in cui il Tribunale amministrativo di Lecce ha rinviato al 6 marzo prossimo l’esame dei ricorsi presentati dal Comune di Taranto e dalla Regione Puglia contro il Dpcm che comprende il piano ambientale per la nuova Ilva. I giudici della terza sezione dovranno infatti valutare l’eccezione presentata dalla difesa di Ilva che contesta la competenza territoriale della sezione leccese del Tar e ha chiesto che il procedimento venga spostato al Tar del Lazio.

In Consiglio regionale intanto si discuteva se votare o meno gli ordini del giorni, due presentati da Sinistra Italiana e Forza Italia per chiedere il ritiro del ricorso al Tar, ed uno dal Movimento 5 Stelle per la chiusura dello stabilimento durante i wind days. In aula si è arrivati con Emiliano che aveva chiarito sin dal giorno prima la sua intenzione: «Io non ritirerò mai un ricorso mettendo a rischio la salute dei tarantini anche se me lo dovesse chiedere il Consiglio regionale», aveva infatti già annunciato. Emiliano ha così oggi preso subito la parola e, chiarito di «non voler spogliare l'Assemblea delle sue prerogative», ha proposto un «compromesso utile».

A fronte del rinvio del voto sugli odg si è infatti impegnato a portare in Consiglio la bozza della proposta di accordo che sarà portata all’attenzione del Governo, per discuterla e farsi autorizzare a firmarla. Un rinvio necessario quello chiesto ed ottenuto da Emiliano che ha giudicato rischiosi in questa fase eventuali voti che avrebbero potuto "dare al governo la scusa per chiudere la trattativa». Una trattativa apertasi con la presentazione del ricorso al Tar, che il presidente della Regione ha sottolineato come necessario: «Se non avessimo presentato il ricorso - ha infatti ribadito oggi ai consiglieri - non avremmo avuto alcuna possibilità di interloquire con il Ministero al fine di discutere Piano industriale e ambientale, nonché di tutte le clausole lì inserite».

La votazione ha dato ragione ad Emiliano che è riuscito a convincere tutta la sua maggioranza ad eccezione di due componenti del gruppo di Noi a Sinistra: Domenico Santorsola e Mino Borraccino (espressione di Sinistra Italiana) hanno votato contro la richiesta, smarcandosi dai restanti altri due componenti del gruppo. I rapporti con Sinistra Italiana, dopo questo strappo, si fanno più tesi come ha sottolineato lo stesso Borraccino, che ha proposto l’odg, ritenendo «ci sia ormai una incomunicabilità di fatto tra Emiliano e il nostro partito».

Critiche anche le opposizioni che parlano di «ennesima commedia" (Forza Italia), della «ennesima ipocrisia della maggioranza per evitare di prendere una posizione» (Movimento 5 Stelle), di "difetto di autorevolezza visto che la Regione Puglia deve ricorrere al ricatto di un ricorso per poter collaborare col Governo» (Noi con l’Italia). Superata la prova del Consiglio regionale l’attenzione si sposta ora nuovamente su Roma. Emiliano si aspetta, come annunciato in aula oggi, «di essere convocati al più presto dal Presidente del Consiglio per definire le condizioni politiche essenziali dell’accordo sull'Ilva».

«Il Presidente Gentiloni, che ringrazio, si sta sforzando, senza clamore - ha concluso Emiliano - di ricondurre questa vicenda alla normalità di un confronto dialettico".

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