SPECCHIA (LECCE) - Lucio, il 17enne e assassino reo-confesso di Noemi Durini, era capace di intendere e di volere quando ha assassinato la sua fidanzata? E’ la domanda che il pm del Tribunale per i minorenni di Lecce, Anna Carbonara, rivolge al gip Ada Colluto chiedendole di disporre un incidente probatorio che accerti nell’immediato la capacità processuale dell’indagato, detenuto per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla crudeltà. Lucio è ritenuto dai sanitari un ragazzo difficile e violento perché faceva uso di droghe leggere e perché, in un anno, è stato sottoposto a tre trattamenti sanitari obbligatori, i cosiddetti Tso.
Gli stessi difensori del giovane, subito dopo il fermo per l'omicidio, avevano presentato al Tribunale una richiesta per procedere a una perizia psichiatrica che ne attestasse la capacità di intendere e volere al momento dei fatti. L'accertamento chiesto dal pm minorile è ritenuto fondamentale dalla Procura, che ritiene pure che si debba svolgere nell’immediato piuttosto che nella fase processuale i cui tempi potrebbero pregiudicare irreparabilmente la valutazione psichiatrica del giovane, che a dicembre diventerà maggiorenne.
L'indagine tecnico-scientifico è rilevante per la decisione dibattimentale. Infatti, ai sensi dell’articolo 98 del Codice penale, la capacità di intendere e volere del minore che ha compiuto 14 anni ma non ancora i 18, a differenza dell’adulto, non è presunta, ma deve essere accertata. Nel caso in cui dovesse essere accertata l’incapacità di intendere e di volere, Lucio potrebbe finire, se ritenuto colpevole, in un manicomio giudiziario; se il vizio di mente dovesse essere parziale, il diciassettenne risponderà del reato commesso, ma la pena sarà diminuita.
Lucio, detenuto presso l’Istituto penale minorile di Quartucciu (Cagliari), in Sardegna, avrebbe picchiato e poi accoltellato a morte la fidanzata all’alba del 3 settembre scorso, giorno il cui la sedicenne scomparve da Specchia, città del Basso Salento in cui viveva. Il cadavere fu fatto ritrovare dallo stesso fidanzato dopo 10 giorni, il 13 settembre, nelle campagne di Castrignano del Capo, sulla strada per Santa Maria di Leuca. Il corpo si trovava sotto un cumulo di pietre. Le telecamere di sorveglianza nella zona avrebbero accertato che Lucio avrebbe agito da solo al momento del delitto. Per il sequestro di persona e occultamento di cadavere è invece indagato a piede libero il papà del ragazzo.