Taranto, agguato in serata: grave un 20enne ferito all'addome
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FRancavilla sul Sinni
14 Settembre 2017
di Mariapaola Vergallito
FRANCAVILLA SUL SINNI - «Scientificamente inspiegabile». Così, i medici del Bureau Medical di Lourdes, l’organismo che discute dei casi clinici sottoposti per valutare se possa trattarsi di miracolo, si è definitivamente espresso sul caso di Antonietta Raco. La donna lucana, che vive a Francavilla sul Sinni, guarì improvvisamente dalla Sla, dopo un viaggio a Lourdes nel luglio del 2009. Antonietta era in pellegrinaggio con l’Unitalsi di Basilicata e, dopo l’immersione nella piscina che contiene le acque della sacra fonte, avvertì un forte dolore («lo stesso avvertito, di notte, quando, nel maggio del 2004, scoprii in seguito di avere la malattia»). Non disse nulla, per pudore. Un pudore che l’accompagnò per molto tempo perché Antonietta, a Lourdes, era andata per chiedere una grazia per altri ammalati. Fu lei a rialzarsi e a guarire. Una guarigione che, ora, anche la commissione del Bureau ufficializza come ‘inspiegabile’. La comunità di Francavilla si stringe con gioia attorno alla famiglia di Antonietta e lo fa con le parole del sindaco Francesco Cupparo, a nome di tutta l’amministrazione. «Accolgo con grande gioia la notizia- ci ha detto al telefono- l’auspicio è che la signora Raco continui nella sua quotidiana attività di volontariato e di sostegno ai più deboli, simbolo concreto di speranza è di altruismo, oltre che di grande fede». La Gazzetta aveva conosciuto Antonietta pochi mesi prima di quel viaggio.
Era l’aprile del 2009 e Antonietta e il marito Antonio raccontarono la vita trascorsa in un appartamento popolare al secondo piano senza ascensore e con gli adeguamenti architettonici per disabili realizzati a proprie spese e fino ad allora senza rimborsi. Per protesta avevano ricavato un posto letto a piano terra, in un sottoscala, perché Antonietta non era più in grado di scendere autonomamente le scale. Alla fine l’ascensore venne realizzato. E, nel mese di luglio, arrivò anche la bella notizia della guarigione. «Dopo aver ricevuto il dono della guarigione la mia vita è ritornata quella di un tempo, prima della malattia- ci aveva raccontato Antonietta- Vivo normalmente la mia quotidianità, mi occupo della casa, della mia famiglia e soprattutto degli ammalati. Al primo posto c’è sempre la preghiera. La Fede che era in me adesso la avverto più forte che mai. Siamo strumento nelle mani del Signore e per questo sento di non poter fare nulla se prima non mi rivolgo a Lui». «Ogni anno vado a Lourdes, con il Treno Bianco, da volontaria dell’Unitalsi; spero di riuscire a dare conforto e speranza a chi è colpito dai mali che ti cambiano nel fisico e da quelli, forse peggiori, che nemmeno si vedono».
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