di PIERO MIOLLA
Quasi l’11% della popolazione lucana versa in stato di analfabetismo totale: si tratta di un primato, davvero poco lusinghiero, che deteniamo a livello nazionale. Nel giorno in cui il mondo celebra la «Giornata internazionale dell’alfabetizzazione», istituita dall’Unesco nel 1966 per promuovere l’alfabetizzazione come strumento per rafforzare individui e comunità, gli ultimi dati disponibili sul tema, diffusi dall’Unione nazionale lotta all’analfabetismo, evidenziano la situazione non felice della Basilicata sul tema. Nella nostra regione, infatti, esiste un vero e proprio nocciolo duro di incolti che sale oltre il 40% per i cosiddetti «analfabeti di ritorno», quei soggetti, cioè, che pur avendo conseguito la licenza media inferiore mostrano comunque difficoltà di comprensione e di lettura. La nostra, peraltro, sembrerebbe essere una regione a «doppia velocità»: da un lato, infatti, vantiamo una delle più alte percentuali di giovani laureati in rapporto alla popolazione residente, ma, dall’altra, continuiamo ad essere, come anticipato, la regione-record per analfabeti e semi-analfabeti.
Tutto questo potrebbe tradursi in una vera emergenza sociale, tenuto conto che la buona conoscenza della propria lingua è un presupposto indispensabile per lo sviluppo culturale ed economico dell’individuo e della collettività. Ma, a quanto pare, il problema non è solo della Basilicata, tenuto conto che i dati dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) rivelano che 7 italiani su 10 (dai 15 ai 65 anni) non comprendono un testo letterario, un contratto d’affitto o di un’utenza domestica, una polizza assicurativa, un articolo di giornale. È, questo, il cosiddetto «analfabetismo funzionale». Ne soffre chi, pur avendo i titoli per poter comprendere, palesa in ogni caso difficoltà nell’interpretazione di un testo letterario o di un atto della pubblica amministrazione e conformi. Ma non è tutto, perché c’è anche l’«analfabetismo informatico», che colpisce chi non sa usare un pc o affini. Peraltro, nella società contemporanea chi non ha dimestichezza con il pc è, di fatto, tagliato fuori da qualsiasi sviluppo professionale. Anche in questo, purtroppo, la Basilicata si colloca nelle retrovie in Italia: nella nostra terra, infatti, questo tipo di analfabetismo è molto diffuso tanto che, se in Italia 2 cittadini su 3 non sanno usare il pc, la Basilicata si colloca nei bassifondi della classifica nazionale, almeno stando al Rapporto su innovazione e tecnologie digitali in Italia, realizzato dall’Ufficio studi del ministero.