Alessandra Flavetta
ROMA - Sospendere per 8-10 giorni la procedura di licenziamento dei 177 lavoratori di Tecnomessapia, una delle aziende del distretto aerospaziale pugliese, in crisi dopo che il gruppo Leonardo Finmeccanica non ha confermato le commesse, scadute il 30 giugno, mettendo a rischio l’indotto dei siti Leonardo in Puglia, a Brindisi, Grottaglie e Foggia. Nell’incontro sulla vertenza pugliese, che si è svolta al ministero dello Sviluppo economico (Mise), presieduto dal viceministro Teresa Bellanova, con l’assessore allo Sviluppo della Regione Puglia, Loredana Capone, e i rappresentanti di Confindustria Brindisi, dei sindacati metalmeccanici e dell’azienda di Ceglie, c’è stata un po’ di burrasca tra Regione e Governo. Bellanova, infatti, raccontano i partecipanti, avrebbe fatto più volte riferimento «alle procedure istituzionali da rispettare» per coordinare il lavoro tra i vari livelli. Ma alla base dello scontro potrebbero anche esserci ragioni politiche tra le aree del Pd (Capone con Emiliano e Bellanova con Renzi)
Si è cercato quindi di prendere tempo per risolvere una situazione senza sbocco per via della procedura di licenziamento collettivo avviata da Tecnomessapia, che non permetterebbe di accedere alla cassa integrazione straordinaria essendo scaduta il 7 luglio quella ordinaria. Quindi l’azienda continuerebbe ad avere in carico i lavoratori fino al prossimo incontro al Mise, convocato per il 20 luglio, pagando i propri dipendenti per questo periodo, ma nel frattempo, sostenuta dal Mise e da Confindustria, si adopererebbe per trovare un minimo di lavoro per una eventuale ripresa dell’attività, così da poter poi attingere alla cassa integrazione per crisi per 12 mesi. «Verificheremo la possibilità di revocare la procedura di mobilità in corso con la conversione in cassa integrazione per crisi: è questa la strada da condividere con il ministero del Lavoro, che seguiremo per scongiurare i licenziamenti», spiega al termine dell’incontro il viceministro Bellanova. Non per nulla, nel comunicato del Mise, non si evita una considerazione polemica: «Il Governo è stato coinvolto nella vicenda solo all’ultimo momento, fino ad allora il confronto è stato tra parti sociali e Regione Puglia. Lo dico - rileva Bellanova - perché sia ben chiara la strettoia entro cui ci stiamo muovendo. Auspico la buona volontà da parte di ciascuno per raggiungere l’obiettivo prioritario per tutti: salvaguardare i livelli occupazionali».
«Siamo moderatamente soddisfatti che si stia paventando una soluzione per i 177 lavoratori, perché se va a buon fine la cassa straordinaria avremo 12 mesi per ragionare su soluzioni risolutive» commenta il segretario della Fim-Cisl Taranto e Brindisi, Michele Tamburrano, che ha fatto anche un richiamo alla responsabilità ai politici di ogni schieramento, «perché non si può fare campagna elettorale permanente sulla pelle dei lavoratori». I metalmeccanici vogliono però affrontare il tema complessivo del settore aeronautico in Puglia perchè ha perso migliaia di posti di lavoro nell’ultimo periodo. Il segretario della Fiom Puglia, Giuseppe Cillis, ha parlato di un «incontro importante perché rispetta la nostra richiesta di ritirare la procedura di mobilità ed aprire una questione più generale sui lavoratori del settore espulsi. Su questo registriamo la disponibilità del Governo a chiamare Leonardo su questioni più generali per capire il livello degli investimenti del gruppo in Puglia e la strategicità dei tre stabilimenti di Foggia, Grottaglie e Brindisi».