Lucrezia D’Ambrosio
MOLFETTA - È finita la prigionia in Venezuela per Angel Faria Fiorentini è libero. Era stato arrestato, nel Comune di Chacao, nel distretto metropolitano di Caracas, il 12 giugno. La guardia nazionale lo aveva fermato durante una manifestazione contro il presidente Maduro. Il venticinquenne, madre molfettese, padre portoghese, era poi stato accusato di terrorismo. Ma lui, secondo quanto sostenuto dai suoi legali e dai suoi amici, era lì per svolgere attività da paramedico. Per aiutare i feriti.
Determinante per la sua liberazione si è rivelato l’intervento delle autorità diplomatiche e consolari italiane che sono anche riuscite ad evitare che il giovane fosse trasferimento nel carcere di Tocoròn o in quella di El Dorado. Da subito la Farnesina aveva riservato alla vicenda «la massima attenzione». La storia di Angel era finita su tutti i media nazionali ed internazionali. «E’ una cosa inconcepibile, fuori dal mondo, basata - aveva detto da subito Andrès Perillo, l’avvocato del giovane molfettese - su accuse assolutamente insensate o inventate. Ora Angel rischia tantissimo. Ma è innocente, non ha fatto nulla». E anche da Molfetta l’associazione Molfettesi nel mondo aveva fatto sentire la sua voce. «Metteremo in campo ogni iniziativa utile, nessuna esclusa, per restituire la libertà ad Angel che è un ragazzo generoso e vivace con un talento musicale non comune» aveva dichiarato Angela Amato, presidente dell’associazione Molfettesi nel mondo, decisa ad andare fino in fondo per sostenere Angel Faria Fiorentini. «Conosco Angel. Con mia figlia Nestia - aveva aggiunto - qualche anno fa, prima di partire per il Venezuela, seguiva le lezioni di canto e insieme hanno pure partecipato alle selezioni per X-Factor. È davvero incredibile l’accusa che gli viene mossa» Poi era arrivata la richiesta di silenzio. Di tenere un profilo basso per consentire alla diplomazia di fare il suo corso. Ora la vicenda si è conclusa nel migliore dei modi. E tutti si stringono attorno ai familiari del giovane. «Un abbraccio fortissimo a lui ed alla sua famiglia», posta l’associazione Molfettesi nel mondo sulla sua pagina facebook. Insomma, l’incubo sembra passato.
Angel Faria, partito per il Venezuela poco più di tre anni fa, sognava di diventare cantante da grande. Sogno che, in realtà, non ha mai abbandonato. Quando era ancora a Molfetta, oltre a studiare all’industriale, seguiva lezioni di canto. E, una volta arrivato a Caracas ha continuato a coltivare il suo sogno esibendosi in concerti e tenendo serate. Circa un anno fa, secondo il racconto dei suoi amici, aveva deciso di seguire un corso per diventare paramedico. Ed è proprio mentre si stava prodigando per assistere i feriti è stato arrestato. A Caracas Angel ha sua madre. Suo padre vive in Portogallo con altri due suoi fratelli. A Molfetta ci sono gli anziani nonni. Che ora sono più sereni.