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Disastro Atr 72, arrestato
in Francia il copilota

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Disastro Atr 72, arrestatoin Francia il copilota

La tragedia al largo di Palermo nel 2005 costò la vista a 16 persone. Condanne definitive: nessuno è in galera

Giovedì 18 Maggio 2017, 10:15

Forse pensava che ormai era tutto alle spalle. E che nessuno si sarebbe ricordato dell’ammaraggio nelle acque al largo di Palermo in cui morirono 16 persone (23 i sopravvissuti). Non appena è arrivato a Parigi, invece, ha scoperto che a suo carico pendeva un mandato d’arresto europeo. Così il tunisino Ali Kebaier Laasoued, copilota dell’ Atr72 della Tuninter partito il 6 agosto 2005 da Bari e diretto Djerba è stato arrestato in esecuzione di una sentenza penale di condanna definitiva per disastro aereo colposo emessa nel 2013 e che coinvolse lui, il pilota, il direttore generale della compagnia Tuninter e altri dipendenti. Kebaier non è attualmente detenuto, ma non può allontanarsi dalla Francia in attesa che venga celebrato, innanzi alla Corte d’Appello di Parigi, il procedimento per la sua consegna all’Italia, aggiornato all’udienza del 7 giugno per chiarimenti. L’equipaggio dell’aereo sul quale viaggiavano passeggeri quasi tutti pugliesi che andavano in vacanza, fu costretto ad ammarare perché rimasto privo di carburante durante il volo. E adesso, 12 anni dopo il disastro, si annuncia una nuova battaglia giudiziaria, questa volta per l’estradizione dell’unico tra i condannati che, ora, potrebbe scontare la pena. Tra Tunisia e Italia mancano accordi sull’estradizione. E nel codice penale francese non sarebbe prevista la figura del reato di disastro. L’estradizione non appare così scontata, ma il sostituto procuratore generale della Corte d’Appello di Palermo, Umberto de Giglio, ha inoltrato sul punto note di chiarimento all’Autorità giudiziaria francese per il tramite del magistrato di collegamento, Ignazio Patrone. La competenza ad indagare, ricordiamo, venne attratta per territorio dalla Procura di Palermo. Per questo i processi di merito vennero celebrati in Sicilia.
Rosanna Albergo Baldacci è la presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime, «Disastro Aereo Capo Gallo 6 agosto 2005», nonché madre di Barbara Baldacci, studentessa universitaria deceduta nell’ammaraggio. «Aspettiamo serenamente l’esito dell’udienza - commenta - , convinti che il cerchio debba chiudersi con l’esecuzione della sentenza, affinché la condanna non resti solo sulla carta, come reclama la memoria di chi perse la vita o la salute nel tragico disastro aereo, causato, come hanno scritto i giudici, da una plurima incuria umana nella pianificazione e nell’effettuazione del volo».
«Come diceva il filosofo francese Vladimir Jankelevitch - commenta l’avvocato Ascanio Amenduni, il legale che assiste l’associazione, parte civile nei vari giudizi - il passato non domanda soltanto di essere cercato, ma anche di essere completato. È in questo spirito che l’associazione, attraverso la sua portavoce, non ha mai smesso di stimolare le Autorità competenti». [g. l.]

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