di Elena Armenise
Iniziati ieri gli interventi per fornire supporto idrico ai 43 alberi rimasti nel cantiere Tap. Le operazioni sono state condotte sotto la sorveglianza degli agenti del locale comando di polizia municipale e dei carabinieri e si sono svolte senza incidenti. Il tutto dopo la denuncia della stessa multinazionale che aveva lamentato la scorsa settimana il fatto che alcuni attivisti avessero impedito ad una autobotte inviata da Tap di giungere sul posto per annaffiare gli ulivi. Così, il mezzo era stato costretto a tornare indietro e gli ulivi erano rimasti senza acqua.
Intanto il responsabile scientifico della Lilt di Lecce, l’oncologo Giuseppe Serravezza, prosegue lo sciopero della fame e della sete contro il gasdotto Tap. Il medico, contattato telefonicamente sia dal governatore di Puglia, Michele Emiliano, che dal Prefetto di Lecce, Claudio Palomba, ha annunciato che andrà avanti, in attesa di un segnale forte e concreto da parte del Governo e delle istituzioni del territorio.
Oggi, intanto, in occasione della «Gallipoli Run» (la manifestazione podistica nazionale no profit organizzata dalla Lilt, a sostegno della realizzazione del «Centro Ilma», una sorta di «cittadella» della prevenzione, riabilitazione e ricerca), i 94 sindaci salentini, che hanno chiesto la convocazione di un tavolo urgente sulla questione del gasdotto Tap, saranno a Gallipoli, per esprimere solidarietà al medico e chiedergli, nuovamente, di interrompere la protesta. Il noto oncologo ha iniziato lo sciopero della sete e della fame subito dopo il blitz effettuato nel cantiere del gasdotto a Melendugno. L’operazione è stata realizzata durante la notte fra mercoledì e giovedì, con circa duecento uomini delle forze dell’ordine, per consentire alla Trans Adriatic Pipeline (Tap) di ultimare le operazioni di invasamento degli ultimi ulivi.
Contattato telefonicamente, ieri, dal presidente della Regione, Michele Emiliano, il medico ha ribadito «che servono azioni forti da parte del territorio e delle istituzioni» e che «bisogna riaprire subito il dialogo con il Governo per fermare l’avanzamento del progetto Tap».
«Chiedo un confronto direttamente con il Governo» ha detto l’oncologo. Posizione che il medico ha confermato anche davanti al Prefetto, Claudio Palomba.
Secondo la Lilt, il Salento non può permettersi ulteriori pressioni di carattere ambientale. Ancora inascoltato, però, l’appello lanciato da 94 sindaci, su 97 comuni salentini, che chiedono la convocazione di un tavolo urgente per cercare «soluzioni alternative». Un appello inviato, all’inizio di aprile, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al premier Paolo Gentiloni, e al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Questa mattina, i sindaci saranno a Gallipoli, al fianco del medico per esprimergli solidarietà. «Siamo preoccupati per la tua salute - ha scritto in un messaggio all’oncologo il sindaco di Melendugno, Marco Potì - Ti prego, con il cuore in mano, di sospendere. Mi impegno a sollecitare, ancora una volta, le massime istituzioni nazionali a prendere coscienza del grido di dissenso verso Tap di tutte le nostre comunità».
Oggi, quindi, la manifestazione dei 94 primi cittadini del Salento che continuano a chiedere l’interruzione delle attività del cantiere del gasdotto e la convocazione di un incontro per cercare soluzioni alternative.
E oggi nel cantiere un nuovo presidio di protesta in occasione della giornata del 1° maggio.