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Foggia, caso Iva non versata
commissariata Sanitaservice

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Foggia, caso Iva non versatacommissariata Sanitaserviceco

Sabato 22 Aprile 2017, 11:30

BARI - La Sanitaservice di Foggia è stata affidata ad interim al sindaco unico, Yanko Tedeschi. E la Asl dovrà vagliare i 15 curriculum presentati per la nomina del nuovo amministratore unico, nomina che dovrebbe arrivare entro maggio. Dopo il caso dell’Iva non versata, con la società in-house sanzionata dalla Finanza per aver omesso versamenti per 4,3 milioni di euro per il solo 2001, la Regione ha chiesto al direttore generale della Asl, Vito Piazzolla, una «discontinuità»: l’incarico di Antonio De Biase è scaduto un mese e mezzo fa. Ma l’avventura dell’uomo che ai tempi di Vendola ha inventato il meccanismo delle Sanitaservice per «internalizzare» l’ausiliariato, sembra dunque arrivata al capolinea.

Il caso Iva è delicato e non si ferma in Capitanata. La società in-house foggiana, a differenza di quelle di tutte le altre Asl, ha infatti ritenuto di non assoggettare a Iva le prestazioni di lavoro rese per la Asl (principalmente il personale del 118): dal 2011 al 2016, tra versamenti omessi, interessi e sanzioni, fanno circa 40 milioni. L’accertamento relativo al 2011 è stato impugnato ed è stato chiesto un parere pro-veritate all’Università di Bari, ma ci sono due interpelli dell’Agenzia delle Entrate che propendono per l’assoggettamento. Dimostrare il contrario sarà difficile, oltre che lungo: e infatti pur essendo il problema noto da anni, nessun’altra Sanitaservice si è mai nemmeno sognata di aprire il contenzioso.

Il sistema delle Sanitaservice è in bilico, anche per via della sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato gli affidamenti in-house (infatti non se ne fanno di nuovi dal 2005, e quelli in scadenza non potranno essere rinnovati). La Regione ci sta lavorando: l’idea è di creare una società regionale unica per l’ausiliariato, in cui magari consentire l’ingresso dei privati. Sono in ballo circa 5mila posti di lavoro, potenzialmente molto di più se si considerano tutti i servizi del mondo sanitario: con le Sanitaservice - era la tesi del governo Vendola - si sarebbe dovuto risparmiare rispetto all’affidamento ai privati, garantendo stabilità e certezze ai lavoratori. Ecco perché i sindacati oggi sono giustamente preoccupati, e difendono Di Biase sapendo che se salta lui, salta tutto il sistema.

Ma la richiesta di discontinuità arriva anche dal centrodestra. «In questa fase - dice Giannicola De Leonardis, capogruppo regionale di Ap - è necessario proprio difendere i lavoratori, e dare loro continuità rispetto a un problema, quello dell’Iva, che potrebbe rivelarsi molto grave: quei 40 milioni potrebbero richiedere alla Regione una manovra finanziaria. Ecco perché è importante che a capo della Sanitaservice venga messa un professionista preparato e competente». [m.s.]

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